‘RECUEIL DES PENSÉES’
165
rizzare a concludere che
«
tous les animaux fossiles ne sont point la sou-
che des animaux d’aujourd’hui
»
44
.
Quando Costa si recò a Pantelleria, l’osservazione dei testacei
dell’isola lo spinse a confrontare gli individui isolani con quelli della
Sicilia e del resto del Regno di Napoli, mettendo in evidenza così le ca-
ratteristiche peculiari dovute all’ambiente. Queste osservazioni gli
sembravano fornire una conferma del «principio» di Lamarck:
Da queste generali considerazioni passando all’esame delle specie, non
poche differenze si osservano tra le congeneri già note e quelle che vivono in
Pantaleria: talché se deve aver luogo il principio stabilito dall’Autore del
Sistema degli Animali Invertebrati
, che nel piano della Natura le specie non
sono che modificazioni successive, piano adottato oggi da tutti i naturalisti
oltramontani, non poche novelle specie far si potrebbero delle verità che io
trovo ne’ testacei di quell’isola
45
.
Gli esemplari della
Sicilia
, isola «feconda di animali e di variazioni
infinite»
46
, mostravano somiglianza, ma allo stesso tempo anche alcune
caratteristiche peculiari che li distinguevano da quelli del resto del Re-
gno; alcune specie erano rare o proprie dell’isola e talvolta era possibi-
le, per il nostro naturalista, trovare esempi di derivazione delle specie
47
. Poteva così accadere che le varietà (le piccole variazioni) si allon-
tanassero sempre più dal tipo originario, dalla forma di provenienza, in
modo graduale, fino a dar vita ad un vera e propria specie nuova
.
44
G
EOFFROY
S
AINT
-H
ILAIRE
S
ERRES
,
op.
cit.
, p. 44. Nelle stesse «Annales» del
1829, Cuvier fece una precisazione alle osservazioni di Roulin su di una nuova specie di
tapiro del Sud America. Per Cuvier non era il caso di sospettare una ‘metamorfosi’ del
genere
paleoterium
antidiluviano nel tapiro attuale: nonostante le somiglianze, restano
pur sempre forti differenze. Non esistevano in realtà prove che i cambiamenti di tempe-
ratura avessero prodotto variazioni nelle specie animali; solo facendosi trascinare dall’im-
maginazione, per Cuvier, si poteva arrivare a conclusioni vaghe ed arbitrarie. Di quest’ul-
timo tipo sembrava essere proprio l’affermazione che gli animali del mondo attuale fos-
sero derivati in linea diretta da quelli antidiluviani. Del resto, scopo non ultimo di Cuvier
era quello di mostrare come in realtà Roulin non proponesse affatto ipotesi di questo
genere (cfr. G. C
UVIER
,
Rapport sur une Mémoire de M. Roulin, ayant pour objet la dé-
couverte d’une nouvelle espèce de Tapir dans l’Amérique du Sud, fait a l’Académie royale
des science
, in «Annales des sciences naturelles» XVI, 1829, pp. 107-112).
45
O. G. C
OSTA
,
Osservazioni zoologiche intorno ai testacei dell’isola di Pantelleria
,
lettera a Gussone, Napoli, Minerva, 1829, pp. 5-6.
46
I
D
.,
Fauna siciliana
, cit., p. 179.
47
Ivi, p. 169.
1...,155,156,157,158,159,160,161,162,163,164 166,167,168,169,170,171,172,173,174,175,...236