ROSSELLA DE CEGLIE
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re del Pallas, questa quasi simultaneità della scoperta in luoghi diversi
potrebbe rappresentare una prova della nascita di nuove specie per un
«recente organico mutamento»
54
.
Del Branchiostoma si discusse nel corso del VII Congresso degli
scienziati italiani riuniti a Napoli, in particolare per il problema della
sua collocazione nel sistema naturale
55
; Carlo Luciano Bonaparte
56
, nel-
le sue
Osservazioni sullo stato della zoologia in Europa
, tra i tanti meriti
di Costa, gli attribuiva in particolar modo proprio quello di aver fatto
conoscere «il più imperfetto de’ Vertebrati»
57
.
54
Infatti dichiara: «Stavano così le cose nel 1833, epoca in cui io discopriva l’iden-
tico animaletto sulla costa di Posillipo: e non guari dopo il vedevano pure Sunderwall
e Lowen a Bohuslan, e poi Yarrel in Inghilterra. Più tardi Fries, e poi Retzius e Rathke
in Cöenigsberg. Di talché, se mancata fosse la descrizione anteriore del Pallas, la coin-
cidenza de’ tempi nella discoperta in luoghi diversi, avrebbe potuto far sorgere il so-
spetto essere il Branchiostoma un animale di novella apparizione per recente organico
mutamento!» (I
D
.,
Frammenti di anatomia comparata
, cit., p. 1).
55
Atti della VII adunanza degli scienziati italiani tenuta a Napoli
, Napoli, Fibreno,
1846, Sezione di anatomia, fisiologia comparata e zoologia, pp. 674-826. Si veda anche
M. T
ORRINI
,
Scienziati a Napoli. 1830-1845
, Napoli, 1989.
56
Carlo Luciano Bonaparte (1803-1857), principe di Canino, botanico e zoologo,
si interessò soprattutto di uccelli e vertebrati. Soggiornò negli Stati Uniti e compì nu-
merosi viaggi in Europa per visitare musei e stabilire relazioni di lavoro. Riuscì ad ot-
tenere il permesso di organizzare a Pisa il primo Congresso degli scienziati italiani a
cui seguirono gli altri, sul modello di quelli stranieri, e nei quali la sua presenza era
dominante. Su Bonaparte si veda F. B
ARROCCINI
– M. C
APPELLETTI
A
LIPPI
,
Bonaparte
Carlo Luciano
, in
Dizionario biografico degli italiani
, vol. XI, cit., pp. 549-556; P
AN-
CALDI
,
op.
cit.
, in partic. pp. 86-102.
57
C. L. B
ONAPARTE
,
Osservazioni sullo stato della zoologia in Europa in quanto ai
vertebrati nell’anno 1840-41
, Firenze, Piatti, 1842, p. 45. L’importanza della segna-
lazione di questa particolare forma del regno animale, è attestata dai lavori successivi
di Armand de Quatrefages de Bréau (1810-1892), Johannes Peter Müller (1810-1858),
Rudolf Albert Kölliker (1817-1905) e Alexander Kowalewski (1840-1901). Lo studio
della struttura e dello sviluppo dell’anfiosso o
Branchiostoma lanceolatus
, condotto ne-
gli ultimi decenni dell’Ottocento ha rappresentato un argomento di grande importan-
za a sostegno della dottrina dell’evoluzione. Il branchiostoma, infatti, è una specie di
notevole interesse in quanto forma intermedia, di passaggio tra invertebrati e vertebra-
ti; la sua attuale collocazione è nel sottotipo dei Cefalocordati – o anche Acrani, Lep-
tocardi –
phylum
Cordati, caratterizzati dalla presenza della corda, primo abbozzo di
sostegno scheletrico, che decorre per tutta la lunghezza del corpo. Gli studi recenti di
embriologia hanno evidenziato le affinità tra gli urocordati, i cefalocordati ed i verte-
brati. Nell’
Origine delle specie
Darwin parla dell’anfiosso nel capitolo della selezione
naturale riguardo la coesistenza, in uno stesso grande gruppo, di diversi gradi di orga-
nizzazione: fra i pesci, in questo caso, la coesistenza del pescecane e dell’anfiosso, «il
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