‘RECUEIL DES PENSÉES’
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stesse: e ciò è quel che suole appellarsi influenza del clima. Potrebbe alcun
presumere di aver deciso senza arbitrio la quistione che sorge sovente, se un
obietto che le va per le mani sia una specie distinta od una varietà accidentale,
senza aver dapprima collocato se le differenze che l’individuo ne porge deri-
var possano dall’azione simultanea di tutti quegli agenti costituenti il clima, o
da più forti, sian pur recondite cagioni, o che tale uscita fosse dal seno della
Natura quale allo sguardo presentasi?[…] Conviene nondimeno confessare
che tal quistione sarà sempre oscura e rimarrà
sub judice
, avvegnacché le dif-
ferenze che ne porgono due oggetti sono costantemente l’effetto di potenze
straniere che agiscono, sia sull’organismo direttamente, sia mediamente per
l’aria che si respira, l’acqua dalla quale sono bagnati, il calorico che gli riscal-
da, la luce che gli vevifica, ecc.
73
.
***
In occasione della cerimonia per l’inaugurazione della statua di
Lamarck nel 1909 a Parigi, Monticelli ricordava i forti ed antichi legami
tra la cattedra di zoologia di Napoli e il Muséum d’Histoire Naturelle di
Parigi ed in particolare con Lamarck, legami instauratisi nei primi anni
dell’Ottocento con il diligente e «très cher» allievo Sangiovanni
74
.
Rientrato in patria, quest’ultimo portò con sé quel ricco bagaglio di
conoscenze acquisito durante gli anni di studio a Parigi e le idee sulla
trasformazione delle specie assimilate seguendo i corsi di lezioni di
Lamarck, idee che annotò nella sua raccolta di pensieri.
Molto vicino agli ambienti scientifici francesi fu anche Costa, il
quale accolse diverse influenze provenienti d’Oltralpe combinandole
in modo eclettico e dando vita ad una visione della natura complessa e
dinamica, in cui non sembra esserci più posto per la considerazione
delle specie quali entità fisse ed immutabili
75
.
Nel corso delle sue osservazioni sugli esseri viventi e fossili, Costa si
trovò ad affrontare problemi legati alla loro classificazione ed elaborò
una conseguente immagine della natura vivente, che manifesta l’avve-
73
Ivi, pp. 8-9 e nota.
74
Cfr. F. S. M
ONTICELLI
,
La cerimonia inaugurale della statua di Lamarck a Parigi
,
Napoli, 1910, estr. dal «Bollettino della Società dei Naturalisti di Napoli» XXIII
(1909) 3.
75
Il nostro naturalista, come Henry Milne Edwards, avvertì la necessità di un ap-
proccio fisiologico, allo studio degli organismi, osservati di preferenza in vita e nel loro
ambiente naturale. Come Geoffroy e Cuvier, attribuì particolare rilievo all’anatomia
comparata ed alla paleontologia quale sussidio nel lavoro classificatorio.
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