RECENSIONI
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storiografia
, certamente uno dei libri più importanti e noti del filosofo napole-
tano. Pubblicato per la prima volta in Germania presso l’editore Morr di Tü-
bingen nel 1915, con il titolo
Zur Theorie und Geschichte der Historiographie
,
ha avuto, com’è noto, numerose edizioni con Laterza, nel 1917, 1920, 1927,
1941, 1943 e 1948, per poi essere riproposto dopo la morte del filosofo, fino
all’edizione curata da Giuseppe Galasso per la casa editrice Adelphi nel 1989,
introdotta da una nota ricostruttiva delle vicende compositive ed elaborative
del testo crociano. Ora Edoardo Massimilla e Teodoro Tagliaferri, dopo una
serie di studi preparatori con i quali hanno spiegato le difficoltà incontrate e
le scelte editoriali effettuate, lo riconsegnano nuovamente alla stampa appron-
tato per l’edizione critica delle opere di Benedetto Croce (che si inquadra nel
piano dell’Edizione Nazionale del filosofo) e ponendo come
editio ne varietur
quella laterziana del 1948, emendata dai refusi. Questa nuova edizione viene
presentata in due volumi, il primo dei quali raccoglie il testo crociano, il se-
condo l’apparato critico (pp. 319-549), dove sono registrate tutte le varianti
sia rispetto alle edizioni a stampa edite fino al 1948, sia rispetto alle memorie
e ai saggi che Croce aveva scritto tra il 1912 e il 1917 (e poi raccolte in
Teoria
e storia della storiografia
), una scelta che costituisce un punto estremamente
importante e qualificante dell’intero lavoro. Inoltre, va rilevato che nell’indice
dei riferimenti, dei rinvii e delle citazioni sono state riportate le indicazioni
bibliografiche delle opere cui lo scritto di Croce «
esplicitamente
o
implicita-
mente
» fa riferimento, mentre nell’indice delle citazioni e dei riferimenti ano-
nimi sono elencati «gli autori delle opere cui il testo crociano
implicitamente
rimanda» (cfr. i «Criteri dell’edizione» editi nel vol. II, p. 366).
Come scrivono Massimilla e Tagliaferri, la vicenda editoriale della rielabo-
razione crociana di
Teoria e storia della storiografia
è segnata fondamental-
mente da due momenti: il primo «coincide con il passaggio dai contributi ap-
parsi separatamente alla prima edizione italiana del 1917 (al cui appronta-
mento Croce lavorò in un arco di tempo compreso tra il maggio del 1916 e il
giugno del 1917); il secondo momento coincide invece col passaggio dalla se-
conda edizione italiana del 1920 alla terza edizione italiana del 1927 (che pre-
senta anche il già ricordato ampliamento dovuto all’aggiunta di circa quaranta
pagine di appunti e recensioni)» (E. M
ASSIMILLA
-T. T
AGLIAFERRI
,
L’edizione
critica di
Teoria e storia della storiografia, in
I percorsi dello storicismo italiano
nel secondo Novecento
, a cura di M. Martirano e E. Massimilla, Napoli, 2002,
pp. 373-374). A partire da questa osservazione vengono offerte una serie di
esemplificazioni sulle varianti contenutistiche più significative, le quali, pur
non introducendo modifiche sostanziali nella riflessione crociana, documen-
tano uno sforzo di chiarificazione e precisazione concettuale ed espressiva,
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