RECENSIONI
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no mai esplicitamente riconosciute per la preoccupazione che avrebbero
«messo termine non solo e non tanto al continuo e infaticabile lavoro di sutu-
razione del sistema per ricomporne smottamenti e fratture, ma alla sussistenza
stessa del sistema» (p. 363). La tesi è dimostrata da una parte attraverso un
complesso e articolato discorso, che avvicina in particolare la
Logica
del 1909
(dove, nel momento in cui il filosofo napoletano assumeva la convinzione ide-
alistica della riduzione della filosofia a pura filosofia dello spirito, egli avverti-
va pure la necessità di fare i conti con quegli storici e filosofi che avevano ra-
gionato intorno allo stesso problema e che sentiva vicini nella polemica contro
la scientificizzazione positivistica della storia e contro la
Kulturgeschichte
alla
Lamprecht), dall’altra ragionando sui tre nuclei intorno a cui ruota, per Tessi-
tore,
Teoria e storia della storiografia
: «la contemporaneità della storia, la dis-
soluzione della filosofia della storia, la filosofia come metodologia della sto-
ria» (p. 346). Dunque, in
Teoria e storia della storiografia
il privilegiamento
della soluzione idealistica, la decisa soluzione gnoseologistica del problema
della storia, costituisce il momento di inizio di una nuova riflessione in chiave
decisamente storiografica, come dimostra, per esempio, la tetralogia storica,
che si alimenta del problema della funzione pratica «nel senso e nella direzio-
ne dell’eticità della scienza storica, consacrata dalla tesi della storiografia co-
me liberazione della storia, che apre Croce alle problematiche assai storicisti-
che delle ultime riflessioni, centrate, non a caso, sul ripensamento dell’autore
della dialettica, rintracciato non più nel Pensiero ma nell’utile, nel mondo
dell’utilità cruda e verde, ossia le vichiane
anfractuosa vitae
» (p. 363).
L’altro testo crociano su cui ci si vuole soffermare sono gli
Scritti su Fran-
cesco De Sanctis
, dove si raccolgono in due volumi tutti gli scritti, apparsi tra il
1886 e il 1952, che Benedetto Croce ha dedicato a Francesco De Sanctis. Il
primo volume contiene l’introduzione di Fulvio Tessitore,
Croce e De Sanctis
,
e la lunga e dettagliata
Nota ai testi e apparato critico
, redatta da Teodoro Ta-
gliaferri, che fa di questa ristampa una vera e propria edizione critica; nel se-
condo sono editi gli scritti crociani divisi in due sezioni: una di «Saggi», l’altra
di «Note, postille, recensioni, varietà». Conclude il volume la bibliografia de-
gli scritti desanctisiani di Croce, dello stesso Tagliaferri.
Il saggio introduttivo di Tessitore – che mette in luce, secondo un princi-
pio che Croce stesso applica a De Sanctis, come sia possibile studiare «il Cro-
ce editore di De Sanctis, oppure il Croce sviluppatore e correttore dei princi-
pi estetici di De Sanctis […], o ancora il Croce difensore dello sfortunato De
Sanctis da intellettuali, grandi e piccoli, che ne hanno disconosciuta o non
compresa la genialità» (p.
XIV
) – è un nuovo tassello all’interpretazione del
pensiero crociano in chiave ‘storicistica’. Infatti, in accordo con le tesi elabo-
1...,181,182,183,184,185,186,187,188,189,190 192,193,194,195,196,197,198,199,200,201,...236