RECENSIONI
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si dirige verso una forma di indeterminazione che non è prossima all’assenza
di misura propria dello ‘smisurato’ ma «hacia la ausencia de determinación de
la pureza de lo verdadero y de lo ‘justo’, que se da en la noción de ‘informe’»
(p. 68). Un ‘informe’ che è dunque circolarità delle facoltà della mente, e che
riassume la complessità dell’umanità gentile; per questo «puede entonces
comprobar la amplitud de perspectivas que el carácter ‘
indiffinito’
de la men-
te podía contener y desarrollar» (p. 69).
L’ultimo saggio di questa sezione è di Antonio Sabetta, che in
Fuentes cri-
stianas del
De antiquissima (pp. 73-118) riprende un capitolo del suo volume
I ‘lumi’ del Cristianesimo
, edito nel 2006. Lo sforzo dell’A. è quello di ricerca-
re in quello che definisce una sorta di ‘prisma’ vichiano, cioè il luogo di con-
fluenza di stimoli e materiali di ogni tipo, gli specifici riferimenti testuali che
afferiscono alla tradizione cristiana. Complessivamente, Sabetta definisce gli
ambiti di questa ricerca nel filone agostiniano, scotista e scolastico, ma non
mancano importanti riferimenti a Ficino, Campanella e Cusano. Su quest’ul-
timo l’A. possiede piena conoscenza della relativa storiografia su Vico (vedi
Berlin, Apel, Milbank), per cui può sostenere che il filosofo napoletano «se
aleja de una tradición voluntarista y nominalista en la dirección de un con-
structivismo intelectual que parte da San Agustín y alcanna a Santo Tomás,
Eckhart y Cusa» (p. 88). Rispetto a Scoto, infatti, mentre la storiografia cor-
rente è particolarmente incline a ravvicinarne il pensiero volontaristico a quel-
lo di Vico, Sabetta mostra più cautela, anche sul rifiuto della dimostrazione a
priori dell’esistenza di Dio che di fatto accomuna il filosofo napoletano a
quello inglese, mentre preferisce trovare una prossimità sull’idea di scienza,
che il Dottor Sottile faceva risalire alle proposizioni analitiche che procedono
dai principi che troviamo in tutti gli elementi ma che conosciamo in quanto
siamo stati noi a costruirli. Per quanto riguarda le fonti scolastiche il referente
è indubbiamente Francisco Suarez; un primo elemento individuato in questo
rapporto «procede de la idea de metafísica como ciencia que asina a las de-
más ciencias sus fondamentos ya que ciencia del
ens in quantum ens reale
» (p.
98). Un secondo, «concierne a la afirmación de que sólo Dios conoce las co-
sas porque él verdaderamente es el autor y contiene todos los elementos in-
trínsecos y extrínsecos por lo que
intelligit
(mientras el hombre
cogitat
)» (p.
99). Complessivamente però, secondo Sabetta, è Agostino la fonte privilegiata
da Vico; infatti, «el horizonte de Vico es típicamente agostiniano, sin con esto
querer negar que existen diferencias respecto a Augustín, sobre todo con re-
ferencia al gran tema de la historia» (pp. 110-111); in particolare, l’attenzione
viene rivolta al
De Trinitate
, il cui contesto «nos ajuda a excluir en Vico toda
idea de inmanentismo o emanantismo o de necesidad para Dios de crear» (p.
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