AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
212
17.
E
SPOSITO
Laura,
Bibliografia di
Fausto Nicolini
, Napoli, Accademia Pon-
taniana, 2006, pp. 101.
Il volumetto si propone, non senza
audacia, come
Bibliografia
(1903-2002),
ma si tratta di una raccolta di titoli tratti
dai cataloghi conservati presso l’Istituto
italiano per gli studi storici, la Società
napoletana di storia patria, integrati da
quelli delle Biblioteche Nazionale e Uni-
versitaria di Napoli; il tutto alla luce delle
verifiche fatte sull’Opac del Servizio bi-
bliotecario nazionale. Restano escluse
molte e preziose fonti (periodici e quoti-
diani napoletani e italiani, riviste scienti-
fiche e Dizionari enciclopedici) che illu-
minano sugli interessi del Nicolini, erudi-
to, storico, critico letterario e musicale,
cultore di epigrafia e topografia, di nu-
mismatica e storia economica, araldica e
aneddotica, costume e folklore napoleta-
ni: uno sterminato campo arato da una
scrittura intensa e costante che da questa
Bibliografia
esce, purtroppo, ridimensio-
nata. Qualche esempio? Nella sezione
dedicata al 1929 (pp. 26-27) non sono
inserite le due importanti voci enciclo-
pediche dedicate, nella «Treccani», a
Gabriele Altilio e ad Arlecchino. Inoltre,
il notevole saggio sugli
Amici e i corri-
spondenti dell’abate Ferdinando Galiani
pubblicato nell’«Archivio storico italia-
no» del 1929
è riferito al 1930, colloca-
to nella stessa scheda dedicata alla ri-
stampa fiorentina, mentre, in altri casi, la
scheda della prima edizione di un testo è
sempre distinta da quella che ne segnala
la ristampa. Lungo i decenni del Nove-
cento le assenze sono ancora più preoc-
cupanti, come il contributo dedicato a
G.
B. Vico, La Scienza Nuova e l’Autobio-
grafia
(in R. C
ESERANI
,
Centouno capola-
vori della letteratura italiana classica.
Mi-
lano, Bompiani, 1966, pp. 226-234) e il
notevole
G. B. Vico dans l’histoire de la
pensée
(in «Cahiers d’Histoire Mondiale»
VII, 1967, pp. 299-319), documento del-
la presenza del Vico di Nicolini nella cul-
tura d’oltralpe. Ma se non è elegante in-
sistere sulla
pars destruens
di questa se-
gnalazione, più opportuno è osservare
che sarebbe stato meglio presentare que-
sto lavoro (utile, peraltro, quando in Ap-
pendice ristampa i
Ricordi autobiografici
del Nostro, pp. 81-101) con il più mode-
sto e vigile titolo di
Contributo alla bi-
bliografia di Nicolini,
rispettoso del letto-
re informato (che attende ancora il vero
Contributo
) e dell’editore di Vico e Gian-
none, studioso acuto e uomo di fine spi-
rito critico finanche nell’involontaria
vendetta postuma contro gli incauti, me-
ritevoli di essere apostrofati come nella
sua celebre
Farsa liviana
opportunamen-
te ripubblicata a Firenze, nel 2004.
[F. L.]
18. G
ARCIA
Dora E.,
Reflexiones sobre
la diversisad cultural en G. B. Vico
, in «An-
damios: revista de investigación social»
2004, 1, pp. 177-195.
Secondo l’A., il contributo di Vico alla
riflessione contemporanea sulla diversità
culturale sta sia nella sua denuncia della
sterilità dei criteri della razionalità carte-
siana nella comprensione della storicità
dello sviluppo della natura e della storia
umana, sia nel rilievo dato all’analisi teori-
ca delle condizioni di possibilità della co-
municazione e comprensione tra gli uo-
mini nonostante le particolarità linguisti-
che e culturali delle singole ‘nazioni’.
L’approccio di Vico al problema del rap-
porto tra culture e costumi diversi non
ricorre a un metodo puramente scientifico
tale da decifrare le diversità culturali, ma
si fonda sull’utilizzazione ermeneutica del-
le categorie di fantasia, prudenza e senso
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