GIUSEPPE CACCIATORE
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pensata da Vico, tra
topica
e
critica
, tra forme della comunanza inter-
soggettiva che si esprimono
topicamente
nella loro storica temporalità,
nei linguaggi, nelle religioni, nelle relazioni di parentela, nei simboli,
da un lato, e i principi comuni dell’umano vivere e convivere,
critica-
mente
elaborati nelle idee della mente.
Mi pare, per concludere, che si possa sostenere, proprio dinanzi ai
‘dilemmi’ della coniugabilità dell’universalismo etico e delle differenze,
i quali sempre più attraversano il nostro orizzonte di filosofi e di uomi-
ni e di donne impegnati a misurarsi con le sfide della globalizzazione e
delle sue drammatiche contraddizioni, che Vico possa continuare a
trasmetterci non infondati motivi di riflessione. Mi riferisco a ciò che
considero il plesso centrale della sua filosofia: una critica del razionali-
smo calcolante ed uniformante che si affida al ritorno alle cose del-
l’uomo, alla ineludibile dimensione «umanologica»
35
, che fu ‘rivoluzio-
naria’ nel tempo della nascente modernità e che oggi sempre più appa-
re dissolversi nello specchio deformante di vecchi e nuovi assolutismi
morali e materiali. Nel nostro tormentato presente, forte e prepotente
si è riaffacciata sulla storia e sulla vita dell’uomo la «boria delle nazio-
ni», riconoscibile nelle forme di annichilimento dell’altro, di assimila-
zione forzata di identità storiche individuali, nell’unicità presupposta
di un pensiero falsamente universalizzante. Il mantenimento di un ne-
cessario equilibrio tra universalismo e particolarismo ha bisogno in
ogni momento di fondarsi su una critica umanistica dell’etnocentrismo
e di ogni manifestazione di disprezzo delle culture altre, ha bisogno di
sviluppare una continua comparazione non solo descrittiva ma innan-
zitutto ‘comprensiva’ e dialogica di sistemi politici e giuridici diversi,
di religioni e sensibilità culturali differenti, ha bisogno infine di libe-
rarsi da ogni illusione di dominio di un popolo sugli altri.
Un grande storico ed antropologo francese che ha dedicato tutta la
sua vita allo studio del Messico e al tema della «colonizzazione dell’im-
maginario»
36
– Serge Gruzinski – ha affrontato proprio questo tema
35
È un tema caro alla riflessione vichiana di Pietro Piovani, i cui saggi su Vico sono
ora raccolti, a cura di F. Tessitore in P. P
IOVANI
,
La filosofia nuova di Vico
, Napoli, 1990.
36
Cfr. S. G
RUZINSKI
,
La colonizzazione dell’immaginario. Società indigene e occi-
dentalizzazione nel Messico spagnolo
(Paris, 1988), tr. it. Torino, 1994. Gruzinski, co-
me è noto, ha impresso una svolta radicale agli studi sul rapporto tra conquista e colo-
nia (specialmente in polemica con i modelli teorici ed esplicativi di derivazione struttu-
ralista e funzionalista). Le nuove tesi avanzate dallo studioso francese si basano sul
convincimento (al quale si accompagnano naturalmente fonti e testimonianze attenta-
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