AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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una «filosofia della mens» richiamati,
com’è noto, dagli studi notevoli e ben noti
di Nicola Badaloni e Amedeo Quondam.
In questo volume su Vico il lettore pazien-
te troverà solo una traccia nel documenta-
to studio di Stefano Gensini (
Bruti o co-
municatori? Modelli della mente
, pp. 193-
221) che, dopo il richiamo alle tesi di Gas-
sendi e Pardies (pp. 208-211), di Lamy e
Willis (pp. 211-215), propone la questione
del linguaggio quale «nodo principale da
sciogliere, con il quale si confronteranno
filosofi di vaglia come Vico (1744), per il
quale i suoni inarticolati dei bestioni sono
il germe delle lingue volgari» (p. 214).
[F. L.]
37.
Giambattista Vico ve Yeni Bilim’in
Temel Kavramları
[Giambattista Vico e i
concetti fondamentali della
Scienza nuova
],
a cura di L. Yilmaz,
İ
stanbul,
İ
stanbul Bilgi
Üniversitesi Yayınları, 2007, pp. XX-115.
Il volume riporta gli atti della confe-
renza tenutasi nel luglio 2004, a conclu-
sione di un seminario universitario, sui
concetti fondamentali della
Scienza nuova
(il primo convegno su Vico svoltosi in
Turchia, osserva il curatore, precisando
che il pubblico era composto di sole cin-
que persone, oltre ai relatori) e raccoglie
gli interventi degli studenti sui seguenti
temi: la vita di Vico (L. Uluçınar); la ‘di-
pintura’ (G.
İ
spi); la Provvidenza (D.
İ-
nal); la metafisica (E. Kamı
ş
lı); migrazioni
e migranti (T. Topçu e B. Sunal); la nazio-
ne (S. Tekin); l’umanità (A. Görür); la po-
esia (G. Yazıcı); Omero (P. Yıldızhan);
genio, saggezza e boria dei dotti (N. Ö-
zgür); linguaggio e scrittura (S. Ta
ş
den);
donne e uomini (B. Pali Fırat Genç); la
proprietà (K. Özne e G. Hızlı).
Nel saggio introduttivo, «Corsi e ri-
corsi», Levent Ylmaz, organizzatore del
seminario e curatore del volume, racconta
di come sia venuto a conoscenza del pen-
siero di Vico attraverso i testi di Coleridge
letti nel corso di una ricerca sugli antichi e
i moderni, e offre alcune informazioni sul-
lo sviluppo del seminario, condotto sulla
base della versione inglese della
Scienza
nuova
e che si è giovato in particolare dei
commenti di Auerbach e delle osservazio-
ni di Said.
[S. O.]
38. Z
ANETTI
Gianfrancesco,
Il rosso e
il bianco. Una nota sul ruolo delle emozioni
nella
Scienza nuova
di Vico
, in «Filosofia
politica» XXXI (2007) 3, pp. 477-487.
Il saggio propone da una prospettiva
nuova e molto interessante un confronto
tra Vico e Hobbes, mettendo in luce il
ruolo che alcune emozioni svolgono nelle
rispettive filosofie politiche.
Preliminarmente, l’A. rileva che a livel-
lo emozionale il pensiero di Hobbes è
permeato dal sentimento della paura, men-
tre quello di Vico da quello della vergogna.
Hobbes, infatti, più volte ha affermato nei
propri scritti di avere una ‘sorella gemella’,
ovvero la paura che durante quegli anni –
quelli delle guerre civili inglesi – fu pure
l’atroce compagna dei suoi contemporanei.
La paura, infatti, gioca un ruolo fonda-
mentale entro la teoria morale e politica di
Hobbes: «la paura della morte,
metus mor-
tis
, è uno dei principali motivi per cui gli
uomini si sentono spinti ad abbandonare
lo stato di natura per creare il ‘Dio morta-
le’, il potente Leviatano» (p. 478).
Di contro, in Vico è la vergogna a gio-
care un ruolo chiave, come testimoniano –
nota Zanetti – i non pochi richiami, nel-
l’
Autobiografia
come nelle lettere, alla
scelta di non frequentare in maniera di-
sinvolta i luoghi pubblici, per il timore di
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