UNIVERSALISMO ETICO E DIFFERENZA
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del sempre risorgente pericolo dell’etnocentrsmo, utilizzando idee che
possono, a mio avviso, essere ricondotte ad una generale ispirazione
vichiana. Il problema, ad esempio, del riconoscimento delle identità di
popoli e culture non può essere affrontato in termini di irresolubile
contrapposizione. Si tratta, piuttosto, se dall’analisi storica si vuole
passare alla dimensione etico-politica, di individuare le differenze e le
interferenze, gli elementi di permanenza e quelli dinamici. Per restare
al discorso della conquista e della colonizzazione, una analisi che vo-
glia individuare solo il dato della superiorità della cultura occidentale
su quella india, finirebbe per non capire molto, ad esempio, delle so-
fisticate concezioni del tempo nelle società amerindie:
Con su mera presencia, o con los numerosos rastros que han decado, estos
edificios conceptuales ponen en duda la pretendida universalidad de nuestra
visión de las cosas, pues dan lugar a formas de temporalidad y de historicidad
que no se pueden reducir a las nuestras. Esta confrontación descubre la parte
de etnocentrismo y de facticidad que implica la noción de cultura y, a
menudo, su escasa adecuación a las realidades no europeas
37
.
Da Vico alla contemporanea antropologia storica corre, così, un filo
rosso, costituito dalla consapevolezza che occorre risolutamente
opporsi a «las amalgamas planetarias que invaden nuestra vida» e lo si
può fare solo rifiutando la falsa idea universalista dell’occidente (o di
qualsiasi altra pretesa cultura universale) come centro del mondo
38
.
Non sembri azzardata la linea interpretativa che propongo, ma trovo
mente analizzate e studiate) che il dato maggiormente rilevante nelle fasi di trasforma-
zione della società india tra XVI e XVII secolo non è solo da rintracciare nel dato pur
eclatante della conquista e dello sterminio, ma anche nella sua capacità di acquisizione
dell’elemento culturale spagnolo senza snaturare completamente la sua originaria na-
tura. «Modi e tecniche d’espressione, memorie, immaginari, percezioni del tempo, e
dello spazio forniscono così la materia per esplorare l’incrociarsi dei prestiti, l’assimila-
zione dei tratti europei insieme con la loro deformazione, le dialettiche del malinteso,
dell’appropriazione e dell’alienazione» (p. 5). Gruzinski ha scritto anche una
Histoire
de México
, Paris, 1994.
37
I
D
.,
El pensamento mestizo. Cultura amerindia y civilización del Renacimiento
(Paris, 1999), tr. esp. Barcelona, 2007, pp. 65-66.
38
È interessante osservare che Gruzinski, pur non citando Vico, faccia esplicito
riferimento alla tradizione dello storicismo antropologico nella figura di Ernesto De
Martino (del quale si cita
Furore, simbolo, valore
, Milano, 1980) e al suo appello ad un
etnocentrismo critico.
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