GIUSEPPE CACCIATORE
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che si possano individuare proprio in Vico e nella sua visione dinamica
dei nessi tra universalismo e differenza i possibili antecedenti teorici
del
pensiero meticcio
e della
ibridazione delle culture
. Non vi è possibi-
lità di ‘mescolanza’ e di contaminazione delle culture se non dentro un
paradigma di storicità e temporalità non lineare. Le esperienze del
pensiero meticcio
surgen en la America del siglo XVI en la confuencia de temporalidades
distintas – la del Occidente cristiano y las de los mundos amerindios –, las
ponen brutalmente en contacto y las montan unas sobre otras
39
.
Neanche in una interessante ricerca messicana sulla filosofia del
neobarocco
40
e il multiculturalismo
41
, ho trovato, se ho ben visto, riferi-
menti a Vico. Eppure l’ispirazione che la muove non appare certo
estranea ai principali motivi della filosofia vichiana. Dinanzi alla crisi
della modernità e al fracasso della ragione ragionante e calcolante si
sente forte l’esigenza del rinvenimento di nuove forme di razionalità.
Si deve uscire «del circuito de la racionalidad formal, instrumental, y
recuperar las posibilidades herméneuticas, simbólicas, analógicas, poé-
ticas subyacentes en los valores del mestizaje cultural»
42
. È del tutto
evidente lo slargarsi di questa impostazione filosofica e conoscitiva al
mondo della politica. Ma questo è forse inevitabile per una razionalità
che vuole essere antiutilitaristica e antiglobalizzante e che vuole sosti-
tuire ai valori della misura economica e della prassi tecnologica quelli
dell’immaginazione e della libera creatività e riscattare, dinanzi al pre-
39
S. G
RUZINSKI
,
El pensamento mestizo
, cit., p. 68.
40
Ma è tutta la grande ed originale esperienza dell’arte barocca nell’America spa-
gnola a costituire un cruciale punto di passaggio storico-culturale e di elaborazione in-
terpretativa. Rinvio, in modo particolare, agli studi di M.
M
ORAÑA
,
Le discours
baroque dans l’Amérique espagnole colonial. Voyage vers le silence
, Paris, 2005. Qui,
infatti, la letteratura e l’arte barocca ispanoamericana e, in particolare, messicana viene
analizzata sotto un duplice aspetto, quello della indagine ermeneutica di testi – come
quelli di Sor Juana Inés de la Cruz – che rivelano una «strategia discorsiva» sulla rap-
presentazione etnica dell’altro e sulla individuazione di una identità
crolla
; quello, poi,
che indica come chiave d’accesso alla comprensione del fenomeno letterario ed
artistico, la strategia non più solo testuale, ma anche e soprattutto della «maschera» e
del «silenzio» come forme di resistenza al potere coloniale.
41
S.
A
RRIARÁN
-M.
B
EUCHOT
,
Filosofía, neobarroco y multiculturalismo
, México
City, 1999.
42
Ivi, p. 11.
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