SCIENZA SISTEMATICA E TECNOLOGIA EMPIRICA IN ANTONIO MINASI
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essere questi, picchi, od ammaccate escrescenze, o croste di sostanze polipose, e
varj insetti; ma vere piante, infestate però fin dalla loro tenera età da varj inno-
minabili vivi animaletti marini, come vermiculiati, polipetti ecc. e che il creder il
contrario, è un salto, che si vuol far fare alla natura dalle pietre figurate agli
zoofiti
.
Segno indubitabile che egli non ha affatto risolto né compreso la
vera natura dei coralli, abbondantemente e convincentemente spiegata
dalla scienza europea già da qualche anno.
Minasi conclude l’elenco delle sue mirabolanti pratiche scientifiche
e tecnologiche con dei riferimenti a un metodo per approntare schele-
tri di animali marini e altri reperti museali senza fare uso di coltello
anatomico e dicendosi
novizio, e prinzipiante, e si compiaccia di compatire le mie insipide, e
stucchevoli debolezze ed anco di più mal descritte; ed accetti da me il buon
desiderio, che tengo d’imparare e d’impiegarmi nell’onore de’ suoi comanda-
menti, e profondissimamente inchinandomi, le fo riverenza.
Il frate cerca invano accrediti presso la corte svedese. Otterrà invece
piccole vittorie in Italia, e sempre per merito di Björnståhl: dapprima
alla Sapienza come docente temporaneo; poi spunterà una candidatura
dall’esito infelice presso l’Università di Pavia. A Roma Minasi sarà per
poco più di due anni incaricato ‘aggiunto’ di botanica presso la cattedra
ricoperta da Giovanfrancesco Maratti. Poi, di nuovo a Pavia, gli si offri-
rà un posto di conservatore al museo di storia naturale, in un ambiente
dominato dalla figura di Lazzaro Spallanzani e funestato dalle lotte acca-
demiche tra quest’ultimo e Giovanni Antonio Scopoli. L’amministrazio-
ne austriaca della Lombardia, però, decide di ripiegare su un altro no-
me, dato il carattere difficile e venale del religioso calabrese
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.
Tutto questo avveniva fino al 1777. Dopo questa data, sfumato il so-
gno accademico, per sei anni Minasi dovrà accontentarsi di un insegna-
mento presso il seminario di Taranto, sotto la protezione dell’arcive-
scovo Giuseppe Capecelatro. Ma rientra nel giro scientifico ufficiale del
Regno di Napoli quando nel 1783, dopo il grande terremoto di Cala-
bria, parteciperà alla spedizione organizzata dall’Accademia Reale delle
Scienze di Napoli sui luoghi del disastro. Per Minasi non ci sarà posto
fra i botanici e gli zoologi, ma fra i geologi e i vulcanologi: egli farà delle
16
Cfr. G. L. D
I
M
ITRI
,
Le Père Antonio Minasi
, cit., pp. 230-234.
1...,35,36,37,38,39,40,41,42,43,44 46,47,48,49,50,51,52,53,54,55,...236