TRADIZIONE IPPOCRATICA E NUOVA SCIENZA
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bello intitolato
Metodo di usare l’acqua fredda e sue ragioni
che, sotto-
linea Roseti,
non conteneva altro, se non che infinita lode dell’acqua. E una filosofia
strabiliata, come quella de’ Sozj dalla
Crocerosea
e de’
Paracelsisti
, ripiena di
pentagoni e triangoli, e facea mistero delle parole Sagre
Spiritus Domini
ferebatur super acquas
7
.
Se da un lato la credulità del popolino era fomentata dall’aura di
mistero mistico-filosofico profusa dai due religiosi intorno al nuovo ri-
medio, non di meno anche le classi abbienti si erano lasciate sedurre
da un abile ciarlatano che diluiva l’acqua con una non meglio precisata
sostanza che in seguito si seppe essere nitro. Per fronteggiare l’ondata
di misticismo e l’ingerenza professionale di religiosi e medicastri del-
l’‘acqua fresca’ era scesa in campo la medicina ufficiale sottoponendo
la ‘novità’ a severi controlli. In realtà, ricorda Roseti, non era tanto l’ef-
ficacia del farmaco a essere messa in dubbio quanto, piuttosto, il
quadro teorico e le modalità d’uso ritenuti incompatibili con i principi
della vera scienza medica. Tant’è che, dopo essere stata riformulata in
chiave ‘solidista’ da Nicola Lanzani, autore nel 1716 del
Vero metodo
di servirsi dell’acqua fredda
, la nuova cura fu sdoganata dal patriarca
del mondo medico partenopeo Nicola Cirillo e definitivamente consa-
crata nel 1727 da Nicola De Crescenzo nei suoi
Ragionamenti intorno
alla nuova medicina dell’acqua
. Liberata dalle fantasticherie magico-
religiose dei frati e messa al riparo dalle frodi dei ciarlatani, la terapia
venne ulteriormente perfezionata e senza soverchie preoccupazioni
prescritta da moltissimi medici che altra filosofia non v’aggiungevano,
ricorda Roseti, «che detta acqua scioglie tutto, lo che fa moto nel san-
gue e rallenta a meraviglia i solidi»
8
.
Prima di affrontare il contenuto scientifico della
Memoria
vorrei
sottolineare che essa s’inquadra nella più generale discussione sette-
centesca sul destino dei molti ospedali europei che sin dai primi de-
cenni del secolo si erano trovati impreparati a fronteggiare la maggiore
domanda d’assistenza prodotta dalla crescita demografica e dai massic-
ci fenomeni d’inurbamento
9
. A Napoli, come in tutta Europa, l’ammo-
7
Ivi, p. 126.
8
Ivi, p. 128.
9
I fattori di crisi furono particolarmente vistosi a Napoli, dove, tra il 1688 e il
1742, la popolazione era aumentata di oltre il 60% senza un significativo intervento
1...,39,40,41,42,43,44,45,46,47,48 50,51,52,53,54,55,56,57,58,59,...236