TRADIZIONE IPPOCRATICA E NUOVA SCIENZA
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ospedali all’interno del tessuto urbano, o se alla cura presso strutture
centralizzate non fosse da preferirsi una rete diffusa di presidi sanitari
distribuiti sul territorio o l’assistenza domiciliare, non erano il frutto di
un astratto dottrinarismo ma il risultato di un nuovo modo d’intendere
il ruolo sociale del medico e della medicina. Anche se la tradizionale
concezione della struttura assistenziale come contenitore di singoli in-
dividui sofferenti non scompare, ad essa, sia pure in forma embrionale,
si affianca il principio del dovere sociale alla tutela della salute pubblica.
In una prospettiva di lungo periodo, l’opuscolo del Roseti rappre-
senta un momento di rottura nella vita scientifica e civile del Mezzo-
giorno d’Italia, perché, per la prima volta, i governatori si scontrano
con la pretesa dei medici di influenzare scelte su di una materia di loro
esclusiva pertinenza.
A differenza di quanto accadeva nella quotidiana dialettica interna
all’ordinaria gestione dell’ospedale, Roseti non interviene in difesa di
interessi corporativi bensì rivendica la piena titolarità della comunità
medica alla formazione dei meccanismi decisionali, e lo fa in nome di
una specifica competenza del sapere medico che non poteva essere
ignorata da quanti erano chiamati ad affrontare un problema legato al
più generale «governo politico della sanità», come recita il titolo di
uno dei primi trattati italiani di «polizia medica» pubblicato a Napoli
soltanto un anno prima dal riformatore Carlo Antonio Broggia
10
. Inol-
tre, mettendo in discussione i tradizionali assetti di potere dell’ospe-
dale, Roseti si faceva interprete di un’etica professionale attenta alla
tutela della salute collettiva non meno di quella individuale che pre-
figura la trasformazione dell’ideologia medica da missione risanatrice
dell’umanità dolente in
techné
al servizio della società. Si tratta di un
processo storico per certi versi non ancora concluso e che se, da un la-
to ha portato al riconoscimento della funzione sociale della scienza
medica, dall’altro ha anche messo a nudo la sua vulnerabilità nei con-
fronti del potere politico ed economico. Entrambi questi aspetti sono
presenti
in nuce
nella
Memoria
di Roseti che, nel mutato clima politico
di quegli anni, da Raffaele Ajello
definiti eroici per la nuova monar-
chia, sperava di trovare ascolto presso le autorità e l’opinione pubbli-
10
C. A. B
ROGGIA
,
trattato de’ tributi, delle monete, e del governo politico della
sanità. Opera di Stato, e di commercio, e di polizia, e di finanza
, Napoli, Palombo, 1743.
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