ANTONIO BORRELLI
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regioni»: dall’abbandono in cui giaceva la «pubblica educazione» alla
scarsa «forza delle leggi», dal potere esorbitante dei baroni all’arretra-
tezza dell’agricoltura e della pastorizia, dalla miseria di gran parte della
popolazione alla diffusione di una religiosità «che lungi dall’onorare
l’uomo e la divinità», faceva «torto alla ragione umana, e turba[va] la
dignità dell’ente supremo»
42
. Il paesaggio offriva, più di ogni altra co-
sa, il senso di desolazione delle terre calabresi: «Accade spessissimo di
errare per lungo cammino – scriveva Sarcone –, e di non veder terreno
educato dalla mano dell’uomo»
43
; e poco oltre aggiungeva che, girando
per quelle contrade, aveva osservato il suolo «affollato e zeppo di alte
felci», di «erbacce inutili, e voraci», dove i contadini, opportunamente
educati, avrebbero potuto coltivare «generi utili al comodo della
vita»
44
. Le abitazioni poi, «i casamenti», erano «la più vile e vergogno-
sa testimonianza della pubblica miseria e ignoranza»
45
. Nel chiudere il
resoconto, Sarcone si chiedeva:
La Calabria è una serie di abituri selvaggi che cominciarono a situarsi
vica-
tim
. Non sarebbe vergognoso il perpetuarsi questi monumenti di barbarie, e
questi mezzi attivi della mancanza di una educazione culta, intelligente e
onorifica al suddito e al sovrano?
46
Rispetto a tale situazione, aggravata dal terremoto, non si poteva fa-
re altro che affidarsi, come facevano Sarcone e Salfi, ai provvedimenti
riformatori del governo, a cominciare proprio da quelli emanati per
fronteggiare la crisi post-terremoto
47
. Entrambi speravano che dalle ro-
vine e dalle migliaia di vittime provocati del sisma potesse nascere una
nuova politica dello Stato, né paternalista né assistenziale, che avesse
come scopo prioritario la felicità del popolo, il benessere dell’indivi-
42
La lettera è pubblicata in S. M
ONTUORI
, Due lettere inedite di Michele Sarconi
sulle condizioni delle Calabrie nel 1783
, in «Archivio storico per le province napoleta-
ne» XXXI (1906) 1, p. 146.
43
Ivi, p. 147.
44
Ivi, p. 148. Sul paesaggio agrario calabrese fra Sette e Ottocento cfr. M. V. M
A
-
FRICI
, Calabria Ulteriore (1266-1860)
, in
Storia del Mezzogiorno
, Napoli [poi] Roma,
1986-1992, vol. VII, Le Province, pp. 95-237, in partic. pp. 197-198.
45
Ibid
.
46
Ivi, pp. 151-152.
47
Cfr., per le
Osservazioni fatte nelle Calabrie
, cit., pp. 369-377; per il
Saggio di
fenomeni antropologici
, cit., pp. 160 sgg.
1...,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73 75,76,77,78,79,80,81,82,83,84,...236