MEDICINA, SCIENZA E POLITICA IN MICHELE SARCONE
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cusato di contenere sconcezze di alcun genere e, tanto meno, offese
alla divinità e alla religione. Un atteggiamento che non deve sorpren-
dere: l’aristocratico e libertino Galiani non aveva mai condiviso gli en-
tusiasmi per la libertà di stampa, sostenuta, viceversa, da quelli che
chiamava, con disprezzo, «vacui» sostenitori del progresso.
In effetti l’obiettivo di Galiani era un altro: demolire un’opera mol-
to significativa e molto conosciuta, un’opera simbolo, per demolire
un’intera epoca politica e culturale. Sarcone, che lo aveva capito, non
si limitò solo a difendere il libro di Basile con argomenti giusti e sen-
sati, ma estese la difesa anche alle istituzioni e agli uomini che avevano
operato in quei due secoli, pur tra difficoltà di ogni genere, nell’Uni-
versità e nelle accademie, riprendendo nella
Lettera terza
temi già af-
frontati da Matteo Barbieri nelle
Notizie istoriche dei mattematici e fi-
losofi del Regno di Napoli
, uscite nella capitale due anni prima del libro
di Sarcone. Nelle ultime pagine di questo libro l’autore mostrava di
nutrire molte speranze nell’accademia che stava per nascere: scienziati
e letterati potevano finalmente lavorare, come avveniva in altre zone
d’Italia e nelle principali capitali europee, con i necessari «comodi»
66
.
Barbieri esprimeva un sentimento comune a molti intellettuali regni-
coli, che vedevano nella Reale Accademia delle scienze e belle lettere
un utile strumento per rinnovare la cultura meridionale. Per questo le
critiche di Galiani apparvero, anche negli ambienti culturali fuori Na-
poli, eccessive e inopportune nel delicato momento di formazione di
quel consesso. Considerando gli attacchi di Galiani alle istituzioni del
passato e alla nuova Accademia, Sarcone ironizzava:
Voi non lodate il vecchio, e biasimate il nuovo: il riparo vi offende: mor-
morate del male: fu cattivo il perseguitare le lettere; è pessimo il favorirle.
Diteci dunque che si ha a fare per contentarvi?
67
.
La risposta di Galiani non si fece attendere: irridere gli avversari era
il suo divertimento preferito. Fece circolare una lettera, molto nota,
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M. B
ARBIERI
,
Notizie istoriche dei mattematici e filosofi del Regno di Napoli
, in
Napoli, presso Vincenzo Mazzola-Vocola, 1778, p. 206-207. Sull’opera di Barbieri cfr.
G. G
ALASSO
,
La filosofia in soccorso de’ governi. La cultura napoletana del Settecento
,
Napoli, 1989, pp. 138-140; M.
T
ORRINI
,
Dagli Investiganti all’Illuminismo: scienza e
società a Napoli nell’età moderna
, in
Storia del Mezzogiorno
, cit., vol. IX,
Aspetti e
problemi del Medioevo e dell’età moderna
, pp. 603-630.
67
M. S
ARCONE
,
Lettera terza
, cit., p. 152.
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