IL NEOVICHISMO DI STANIS
Ł
AW BRZOZOWSKI
115
Nel saggio «Stanis
¡
aw Wyspianski» del 1908, Brzozowski scrive:
Ormai Vico, ingiustamente sottovalutato dagli storici della filosofia e
decisamente superiore per la schiettezza e la sincerità del pensiero non solo a
Leibniz ma anche a Spinoza o a Cartesio, si rendeva conto in modo inequivo-
cabile del fatto che il valore, la forza conoscitiva della cultura stanno solamen-
te nel valore e nella forza della vita che l’ha elaborata. La conoscenza, la cultu-
ra sono i risultati della vita dell’umanità nel suo sviluppo storico
18
.
Brzozowski continua: «Vico nei quadri del classicismo vive con un
pensiero schiettamente moderno» (
Fryderyk Nietzsche
, p. 640). «Vico
polemizzava incessantemente contro tutti i tentativi razionali di
racchiudere l’essenza della vita nei limiti di una concezione, di una
forzata teoria logica» («Romanzo contemporaneo», cit., p.
170); «visio-
nario della filosofia moderna, fratello di latte di Hegel e di Balzac, di
Nietzsche e di Dante […] («Cultura e vita», cit. p. 527). Nel capitolo
delle
Idee
su «Bergson e Sorel», Vico appare come un filosofo non ap-
prezzato, e tuttavia assai presto «sarà scoperto il significato della [sua]
filosofia e questo grande personaggio oscurerà i filosofi circondati oggi
da una fama più vasta e più clamorosa» (
Idee,
cit., p. 231).
Scrive Brzozowski che «innanzitutto Vico», prima ancora di Marx,
prima di Kant e di Fichte, ha formulato e documentato le fondamen-
tali questioni sul ruolo dell’uomo nella storia. Il pensatore si riferisce
qui a un noto brano della
Scienza nuova
: «[…] questo mondo civile
egli certamente è stato fatto dagli uomini»
19
.
In quanto alla problematica vichiana dell’autocreazione dell’uomo,
Brzozowski, come abbiamo già notato, trovò più autorevoli le inter-
pretazioni di Labriola e di Sorel. Il tema appare anche nella sua inter-
pretazione di Bergson, nel suo «homo sapiens» diventato «homo
faber». Il pensatore francese riappare più tardi negli scritti di
Brzozowski con la tematica della verità e della metodologia della cono-
18
«Ju
ø
Vico najnies
¡
uszniej niedoceniony przez historyków filozofii i bezwzgl
dnie
wy
ø
szy szczero
ß
ci
å
i jasno
ß
ci
å
my
ß
li nie tylko od Leibniza lecz i od Spinozy lub
Kartezjusza, dok
¡
adnie zdawal sobie spraw
,
ø
e warto
ß
¡
, moc poznania, kultury, tkwi
jedynie w warto
ß
ci i mocy tego
ø
ycia, które kultur
t
wypracowa
¡
o. Poznanie, kultura
s
å
wynikami historycznego
ø
ycia ludzko
ß
ci i maj
å
tyle znaczenia, o ile ma je dana forma
historycznego rozwoju» (I
D
.,
Wspó
¡
czesna powie
ß
¡
i krytyka. Dzie
¡
a
)[Romanzo contem-
poraneo e critica. Opere], Cracovia, 1984, p. 278).
19
«
Ten
ß
wiat spo
¡
eczny zosta
¡
stworzony przez ludzi
»
(
Idee
, cit., pp. 170-171).
1...,105,106,107,108,109,110,111,112,113,114 116,117,118,119,120,121,122,123,124,125,...256