RENA A. SYSKA-LAMPARSKA
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scenza, ed è ancora un Bergson visto in connessione all’«homo faber»,
il Bergson della critica all’intellettualismo (sebbene ancora «intellettua-
lista» anche se «intellettualista disperato») ma anche un Bergson
nuovo, quello del significato dei momenti non razionali della natura
umana. Occorre qui una breve spiegazione.
La problematica sostanziale segnata dal saggio brzozowskiano del
1906,
Drogi i zadania nowoczesnej filozofii
[Il percorso e i compiti della
filosofia moderna], consiste nella contrapposizione del criticismo e
dello storicismo al dogmatismo e al fatalismo negli studi storici. Le ca-
tegorie kantiane del criticismo contrapposte al dogmatismo sono
servite qui a Brzozowski per la polemica contro il concetto di «mondo
prestabilito»
20
. Sarà il saggio su Nietzsche del 1907 a fornire ancora
altri strumenti di lotta attraverso un’argomentazione costruita su un
piano più vasto, in un’ottica diversa. Appare qui un Vico sostenitore
dell’irrazionalismo, un irrazionalismo dell’esistenza umana, contrappo-
sto al «pensiero prestabilito» dei razionalisti, di Cartesio e dei suoi
eredi. Con questo nuovo approccio, la problematica si trasferisce dalla
sfera teorica a quella storiosofica, il dogma viene attaccato da due lati.
Il Vico del Brzozowski di questo periodo sostiene l’importanza degli
elementi non razionali dell’attività dell’uomo nel corso della creazione
della storia. Sarà interpretato nel contesto delle umane ‘voci del cuore
e dell’anima’, della ‘brama di vivere, delle passioni e dei bisogni del-
l’uomo e dell’umanità’. Il Vico di Brzozowski sarà sempre sostenitore
della tesi dell’autocreazione dell’uomo, della conoscenza attiva, del
verum ipsum factum
, ma anche del valore e del ruolo delle caratteri-
stiche umane non razionali nella storia.
Negli scritti di Brzozowski già immediatamente successivi, in parti-
colare nei
Prolegomena filozofii pracy
[Prolegomena alla filosofia del
20
I
D
.,
Legenda
…, cit., vol. II, p. 850
:
«Istniej
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przecie
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ludzie mówi
å
cy o
socjologicznych prawach, które pojmuj
å
oni w ten sposób, jak gdyby rzeczywisto
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socjologiczna by
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a przedmiotem bada
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tego samego typu, co i rzeczywisto
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przyrodnicza». L’autore continua in una nota: «My
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liciele tego typu powo
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uj
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si
cz
sto na Vica, jako jednego ze swych poprzedników. Na szcz
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cie, zaszczyt ten nie
jest zas
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u
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ony przez wielkiego filozofa. Vico nie jest poprzednikiem ani Spencera, ani
de Greefa ani Lester Warda – ani w ogóle nikogo z tej plejady umys
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ów nieraz du
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miary, lecz pracuj
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ug fa
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szywych metod i ulegaj
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stwardnieniom bezkrytycznej my
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li. Przeciwnie, Vico w
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e stanowi
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dla wszystkich tych, co pragn
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wyzwoli
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spod w
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adzy naturalizmu i socjologicznego
zboczenia, tylko naturalnie nale
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y go czyta
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szczerze, tj z zamiarem przemy
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lenia jego
pism, a nie za
ß
w celu wy
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owienia tej lub innej cytaty […].
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