IL NEOVICHISMO DI STANIS
Ł
AW BRZOZOWSKI
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mente nel corso della ristampa dell’edizione del 1859 eseguita nel 1970
nella
Deutsche Demokratische Republik
, a Lipsia.
Come risulta dai manoscritti di Brzozowski, per la scelta dei brani
della sua antologia egli si avvalse sui seguenti testi: la
Scienza Nuova
seconda la terza impressione del 1744 con le varianti di quella del 1730
(vol. V), la
Prima Scienza Nuova
(vol. IV) e le
lettere: all’Abate Giuseppe
Luigi Esperti, Napoli, 1726; a Francesco Solla, Napoli, 12 gennaio
1729; a P. Bernardo Maria Giacco, 12 ottobre 1720, 25 novembre
1725 e 9 settembre 1721; a Gherardo degli Angioli (
Sopra l’indole della
vera poesia
), 25 dicembre 1725; al Duca di Laurenziano (1734); al
Signor D. Niccolò Giovo (senza data); e in più il
Discorso per un’An-
nuale Apertura dell’Accademia Istituita da D. Niccolò Salerni
(1736); il
G
IUDIZIO
Intorno alla Grammatica di Antonio D’Aronne
(vol. VI,
Opuscoli
);
e infine, la
Vita di Giambattista Vico scritta da sé medesimo
(vol. I,
Opere, cit., Autobiografia
).
Per le scelte legate al
De antiquissima
,
il curatore si è servito del-
l’edizione delle
Opere complete di Giambattista Vico per la prima volta
completamente riunite con traduzioni e commenti
di Francesco Predari,
Vol. I, Milano, 1835.
Nella ricostruzione dell’antologia vichiana di Brzozowski mi sono
concentrata sul materiale da lui ripreso dalle due edizioni della
Scienza
nuova
e dal
De
antiquissima.
Come dimostrano i suoi manoscritti, le
selezioni finali tratte dalla
Scienza nuova
1725 si soffermano sul
«Corollario» e sul cap. VII del Libro II, e le selezioni dalla
Scienza
nuova
1744 sulla «Metafisica Poetica» del Libro II. Le selezioni tratte
dal carteggio vichiano si muovono in una direzione che richiederebbe
un’attenzione e un lavoro di ricostruzione a parte.
Merita attenzione il fatto che negli Archivi vichiani di Varsavia si sia
salvata una pagina dell
’Autobiografia
nella traduzione di Brzozowski.
Sembra una prova del proposito di quest’ultimo, certamente solleci-
tato dall’editore, di tradurre tutto il materiale in polacco. È difficile
non osservare che questa stessa pagina è una dimostrazione delle altis-
sime capacità linguistiche di Brzozowski che alla specificità del lin-
guaggio vichiano seppe con maestria contrapporre un linguaggio se-
centesco polacco.
Dovrei spiegare che per la ricostruzione di quest’antologia ho af-
frontato difficoltà tecniche notevoli. Come ho già osservato, la scrittu-
ra di Brzozowski risulta in gran parte illeggibile. L’intero testo è scritto
a mano, compresi i brani riportati dalle opere vichiane. Per identificar-
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