IL NEOVICHISMO DI STANIS
Ł
AW BRZOZOWSKI
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umano sia quello che l’uomo mentre lo conosce, lo viene a comporre
ed insiememente a formare»
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, e nella
Scienza nuova
1744: «in Dio il
conoscer e’l fare è una medesima cosa» (p. 86). La sicurezza dell’ori-
ginalità e della dignità della propria posizione scientifica («noi all’in-
contro non proseliti d’alcuna scuola, dalle stesse origini dei vocaboli
verremo ad indagare quale sia stata la sapienza degli antichi Italiani»
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)
troverà conferma nella
Scienza nuova
1744: «Quindi per questa Ricerca
si dee far conto come se non vi fussero Libri nel Mondo» (p. 80).
Il tema vichiano della legge o del diritto naturale chiaramente privile-
giato da Brzozowski, come dimostrano i suoi studi critici, trova vasto
spazio nell’antologia con riferimenti a entrambe le
Scienze nuove
. Forse
è opportuno ricordare che la problematica della storia nasce in Vico in
un contesto giuridico, in particolare in relazione al diritto di natura qua-
le espediente fondamentale
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. Ed è proprio lo studio di quel diritto che
porta il pensatore napoletano alla formulazione della sua filosofia della
storia. La storia, intesa da Vico come scienza dell’umanità, è in realtà il
terreno della realizzazione del diritto naturale, il quale, in quanto
modello dei legami dell’umana società, si estende sull’attività dell’intera
civiltà. La nozione del «senso della legge» si riferisce a quello che Vico
chiamava
vero del diritto naturale
, ossia la legge concepita in una dimen-
sione universale e perenne. Le ulteriori letture di Brzozowski degli scritti
di Newman hanno rivelato al pensatore polacco dimensioni ancora più
precise di quella legge vichiana, i suoi valori etici, la virtù nel senso,
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«…verum humanum sit, quod homo dum novit, compont item ac facit…». La
traduzione italiana del
De antiquissima italorum sapientia ex linguae latinae originibus
eruenda,
è quella di F. S. Pomodoro in
Opere di Giambattista Vico
, cit., vol. I, 1858.
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«Nos vero nullius sectae addicti, ex ipsis vocabulorum originibus, quaenam anti-
quorum Sapientia Italorum fuerit, sumus indagatur». Anche in questo caso la tradu-
zione italiana nel testo è quella di Pomodoro.
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Discuto questo tema più ampiamente nel mio libro
Stanis
¡
aw Brzozowski, a
Polish Vichian
, cit., in particolare nei capitoli «Vico in Brzozowski’s Thought» e «The
Criterion of Law: Vico in Brzozowski’s Literary Criticism»
,
e nei miei saggi sopra
citati, con alcuni riferimenti, tra l’altro, ad A. C
APONIGRI
,
Tempo e idea: la teoria della
storia in Giambattista Vico
, Bologna, 1969. Gli studi di Fabrizio Lomonaco:
Diritto
naturale e storia. Note su Gravina e Vico
(in «Archivio di storia della cultura» XIII,
2000),
Tracce di Vico nella polemica sulle origini delle Pandette e delle XII Tavole nel
Settecento Italiano
(Napoli, 2005) e
Filosofia, diritto e storia in Gianvincenzo Gravina
(Roma, 2006), rappresentano un aggiornato e fondamentale contributo alla problema-
tica della legge nel pensiero di Vico.