DE UNIVERSI JURIS UNO PRINCIPIO ET FINE UNO
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Resta il terzo punto, cioè la caratterizzazione complessiva di tali
studi. Dei quali in primo luogo è dato rilevare una complessiva debo-
lezza rispetto al compito di indagare serratamente su fonti, contesti
O
TTO
,
Sulla ricostruzione trascendentale della filosofia di Vico
, in questo «Bollettino»
XI, 1981, p. 47), non sorprende che, quando si affronta la trattazione nel
De uno
del
problema del diritto naturale (giustamente come «problema metafisico della realizza-
bilità nella storia di un ordine eterno») si affermi che Vico vuole dimensionare tale di-
ritto «sulla norma
regolativa
di un diritto vero
eterno
e contemporaneamente collocar-
lo in una prospettiva
storica
» (I
D
.,
Giambattista Vico. Lineamenti della sua filosofia
[
Giambattista Vico. Grundzüge seiner Philosophie
, Stuttgart-Berlin-Köln, 1989], tr. it. a
cura di M. Romano e S. Caianiello, Napoli, 1982, p. 93; il primo corsivo è mio; sul
De
uno
si vedano le pp. 93-101). Da prospettive di lettura assai vicine (con la continuità
dell’interpretazione in chiave ‘trascendentale’ tra
De antiquissima
e
De uno
) Vincenzo
Vitiello è venuto poi curvando e concentrando l’interesse del suo acuto sguardo
‘teoretico’ su particolari
topoi
della riflessione vichiana, svariati dei quali attinti a
un’investigazione accurata di tutto il
Diritto universale
).
Ad attestare la tesi di una preminenza di interessi per il
De uno
tra i contributi spe-
cifici si possono ricordare: B. B
ILLI
,
Vico interprete di Descartes e Malebranche. Il pro-
blema delle verità eterne nel ‘De uno universi iuris principio et fine uno’
, in
L’interpretazio-
ne nei secoli XVI e XVII
, a cura di G. Canziani e Y. C. Zarka, Milano, 1993, pp. 209-223;
M. M. M
ARZANO
P
ARISOLI
,
Lo ‘jus naturale gentium’ in Vico: la fondazione metafisica del
diritto universale
, in «Rivista italiana di filosofia del diritto» LXXVII (2000), pp. 59-87;
A. A
TZENI
,
Percorsi tematici del ‘De uno’
, in
Vico tra l’Italia e la Francia
, a cura di M.
Sanna e A. Stile, Napoli, 2000, pp. 243-262; A.
S
COGNAMIGLIO
,
Religione e diritto nel
‘De uno’
, in questo «Bollettino» XXXIV (2004), pp. 91-112, M. V
ANZULLI
,
L’ideale e il
fattuale. Sul passaggio in Vico dal ‘De uno’ alla ‘Scienza nuova’,
in «Quaderni materialisti»
III-IV (2004-2005), pp. 263-284, testo che, pressoché uguale, si legge anche, con il titolo
Sulla relazione di ideale e fattuale, di metafisica e storia nel passaggio dal ‘De uno’ alla
‘Scienza nuova’
, in questo «Bollettino» XXXIV (2004), pp. 199-219. L’ottimo lavoro di
G. C
ARILLO
,
Origine e genalogia dell’ordine
, Napoli, 2000, faceva autonomo frutto della
discussione critica fino a quel punto maturata (e di interventi importanti sul
De uno
come quelli di Vitiello, ma anche di Agrimi, etc.); anche se chi scrive proprio non con-
divide la proposta di «una lettura che assuma la
Scienza nuova
come riscrittura parziale
del
De uno
» (p. 116). Un discorso a parte meriterebbero – attorno alla centralità nella
meditazione vichiana del rapporto con il diritto romano – i contributi assai esperti di
Giuliano Crifò (tra i quali, ad esempio,
Droit et rhétorique chez Giambattista Vico
, in
Mélanges offerts à Raymond Van der Elst
, Bruxelles, 1986, pp. 101-111).
Sulle tematiche storico-antropologiche, politiche, etc., presenti nel
De constantia
, ma
già nel
De uno
, sarebbe opportuno un lavoro di ricognizione minuzioso sui materiali critici
finora raccolti in interventi anche disparati. I contributi di Riccardo Caporali, presente a
questa presentazione dell’edizione del
De uno
, costituiscono un esempio di una non con-
sueta solida frequentazione di tutto il
Diritto universale
, ed in particolare del
De constantia
.
Chi scrive è tenuto a tenersi fuori, ma può ricordare che numerosi (i più numerosi) tra i
suoi saggi vichiani vertono preminentemente o anche esclusivamente su quest’ultima opera.
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