ARCHIVIO VICHIANO
203
fussero risentiti ch’a spinte di violentissime passioni, dovettero formare le
prime loro lingue cantando (
ibid.
).
12. [Illeggibile]
LXV. L’ordine delle cose umane procedette, che prima furono le selve, dopo
i tugurj, quindi i villaggi, appresso le città, finalmente l’Accademie (
ibid.
).
13. L’ordine della natura (
Kolejno
߃
natury
)
LXVII. La Natura de’ popoli prima è cruda, di poi severa, quindi benigna,
appresso dilicata, finalmente dissoluta (p. 68).
LXVIII. Nel gener umano prima surgono immani e goffi, quali i Polifemi; poi
magnanimi ed orgogliosi, quali gli Achilli; quindi valorosi e giusti, quali gli
Aristidi, gli Scipioni Africani; più innanzi a noi gli appariscenti con grand’
immagini di virtù, che s’accompagnano con grandi vizj, ch’appo il volgo
fanno strepito di vera gloria, quali gli Alessandri e i Cesari; più oltre i tristi
riflessivi, qual’i Tiberj; finalmente i furiosi, dissoluti e sfacciati, quali i
Caligoli, i Neroni, i Domiziani (
ibid.
).
14. L’ordine della natura: la lotta delle classi (
Kolejno
߃
natury: walka klas
)
LXXXII. I padri si unirono in Ordini per resister a’ Famoli ammutinati con-
tro essoloro; e così uniti, per far contenti essi famoli e ridurli all’ubbidienza,
concedettero loro una spezie di Feudi rustici; ed essi si trovaron assoggettiti i
loro sovrani Imperj Famigliari (che non si posson intendere che sulla ragione
di Feudi Nobili) all’Imperio Sovrano Civile de’ lor Ordini Regnanti medesimi;
e i Capi Ordini se ne dissero Re; i quali più animosi dovettero lor far capo
nelle rivolte de’ Famoli. Tal Origine delle Città, se fusse data per ipotesi, che
dentro si ritrova di fatto, ella per la sua naturalezza e semplicità, e per l’in-
finito numero degli effetti civili, che sopra, come a lor propia cagione, vi reg-
gono, dee fare necessità di esser ricevuta per vera; perché in altra guisa non si
può al mondo intendere come delle Potestà Famigliari si formò la Potestà
Civile, e de’ patrimonj privati il patrimonio pubblico; e come trovossi
apparecchiata la materia alle Repubbliche d’un Ordine di Pochi che vi
comandi, e della Moltitudine de’ Plebei la qual v’ubbidisca: che sono le due
parti che compiono il subietto della Politica. La qual generazione degli Stati
Civili, con le Famiglie sol di figlioli si dimostrerà dentro essere stata
impossibile (p. 70).