ARCHIVIO VICHIANO
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atti legittimi e dalle angustie delle parole; finalmente da ogni corpulenza, sti-
mata prima sostanza dell’affare; e siensi condotte al loro puro e vero principio,
che è loro propria sostanza, che è la sostanza umana, la nostra volontà determi-
nata dalla nostra mente con la Forza del Vero, che si chiama Coscienza (p. 23).
[CAPO VI
Ordine naturale delle idee gentilesche intorno alla Divinità, sulle quali o
distinte, o comunicate, si distinguno, o comunicano tra loro le Nazioni]
13 La genesi della religione (
Powstawanie religii
)
Onde la prima umana società conciliata dalla religione, fu quella dei Matrimo-
nii, che dovett’essere di certi uomini, che per timore di una Divinità si ritrassero
dal divagamento ferino, e nascosti per le grotte dovettero tenervi ferme
dentre[o] appo esso loro donne trattevi a forza, per usare con esse, liberi dallo
spavento, che dava loro l’aspetto del Cielo, di cui a certe occasioni, che qui giù a
suo luogo dimostreransi, avevano imaginato la Divinità: perché lo spavento di-
vertisce dalla venere gli spiriti, che abbisognano per usarla (p. 26).
CAPO VII
Ordine Naturale d’Idee intorno al Diritto delle Nazioni, per le Loro proprie
Religioni, Leggi, Lingue, Nozze, Armi e Governi
14. La prima aristocrazia (?) (
Pierwotna arystokracja
?)
Or suppongasi per poco tempo qui ciò, che non molto dopo ritroverassi di
fatto, che altri uomini lunga età dopo della bestiale comunione siensi ricevuti
alla vita socievole, nelle terre occupate prima e colte da altri uomini, i quali
dal divagamento ferino si erano altrettanto tempo innanzi ristati, sì fatti uo-
mini stranieri vagabondi ricevuti senza religione, e senza lingua, ed anche i
nati da costoro, finché furono ignoranti delle Religioni, Leggi e Lingue di co-
loro, che gli avevano ricoverati, dovettero naturalmente essere proibiti di
contrarre nozze con le attenenze, che già avevano loro proprie le Lingue, le
Leggi, e i Dei. E questo debbe essere stato il primo antichissimo Diritto Natu-
rale delle Genti nello stato delle famiglie; il quale deve essere stato comune a’
Gentili con gli Ebrei, e molto più osservato dagli Ebrei, che da’ Gentili;
quanto che il popolo di Dio aveva il vero merito, a’ vagabondi empii da’ lor
ricorsi di non profanare la vera religione (p. 28).