AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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che finiscono per cancellare il ‘noi’ per
un ingiustificabile eccesso di sé, che sfo-
cia, inevitabilmente, in un’uniformità che
nega l’altro» (p. 159), l’A. si sofferma
sulle origini e gli sviluppi del concetto
d’umanità nella tradizione culturale oc-
cidentale che è criticamente ripercorso
nelle sue relazioni con la filosofia erme-
neutica, soprattutto in area tedesca a
partire da Schleiermacher per giungere
fino a Gadamer passando per Dilthey e
Heidegger, intesa non come mera inter-
pretazione ricostruttiva del senso del
testo bensì come teoria della conoscenza
delle scienze delle spirito. Infatti, secon-
do l’A., «l’idea di umanità che l’Illumini-
smo riprese dal Rinascimento per con-
sacrarla come guida del progetto cultura-
le occidentale costituisce il presupposto e
il proposito della tradizione ermeneutica
tedesca che attraverso il concetto di for-
mazione la posizionò fra i referenti basici
della scienza moderna, sia come ragione
d’essere delle scienze naturali ed esatte
sia come criterio centrale di interpreta-
zione delle scienze dello spirito. Dal
momento che l’umanità non è altro che il
modo di essere dell’essere umano, la for-
mazione si risolve allora nel processo di
appropriazione dell’aspetto umano, an-
tropico, attraverso cui deve passare l’in-
dividuo al fine di integrarsi all’umanità»
(p. 161). A questo concetto di formazio-
ne l’A. oppone l’idea d’umanità propria
della tradizione ermeneutica italiana che
puntava alla crescita della natura umana
«attraverso l’idea di creazione» (p. 163).
In questa prospettiva, la filosofia del lin-
guaggio di Vico assume un ruolo decisi-
vo per delineare una diversa interpreta-
zione del conoscere e del fare umano e
della stessa idea di umanità, capace di
unire la critica moderna della metafisica
alla critica di una modernità intesa come
auspicabile realizzazione del sogno carte-
siano di matematizzazione della realtà
umana non meno di quella naturale. Il
carattere linguistico della conoscenza sto-
rica vichiana assegna alla topica una fun-
zione essenziale nella costruzione del
pensiero e fa della metafora e della vero-
simiglianza i cardini dell’intelligenza del
mondo umano: «di conseguenza, la com-
prensione di Vico evita la pretesa del me-
todo tipico di Cartesio e della scienza
moderna, e si concepisce come esercizio
storico che, collegato al contesto scopre
il senso dell’evento in consonanza con la
peculiarità di ogni situazione risultato di
tradizioni, istituzioni e necessità specifi-
che alle quali si intrecciano i significati»
(p. 170).
[R. M.]
16.
H
EINRICH
Klaus,
Arbeiten mit
Herakles. Zur Figur und zum Problem des
Heros. Antike und moderne Formen
seiner Interpretation und Instrumentalis-
ierung
, Frankfurt a. M.-Basel, Stroem-
feld/Roter Stern, 2006, pp. 428.
Il presente volume fa parte dell’am-
pio progetto della pubblicazione dei
«Dahlemer Vorlesungen», con il quale si
presenta il ciclo di lezioni di Klaus Hein-
rich, professore emerito di filosofia della
religione alla Freie Universität di Berlino.
Questo nono volume della suddetta col-
lana ricostruisce le lezioni tenute nell’in-
verno 1975–1976 ed è dedicato al pro-
blema dell’‘eroe’, in particolare alla figu-
ra di Ercole. L’A. fornisce un vasto pa-
norama dell’argomento che va dall’anti-
chità fino ai tempi recenti prendendo in
considerazione una molteplicità di do-
cumenti sia della letteratura che delle arti
figurative. È appunto esplicita dichiara-
zione metodica dell’A. ammettere la mul-
tidimensionalità del materiale («Viel-
schichtigkeit des Stoffes», p. 20) per
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