AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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Vico nella sua Napoli di primo Settecen-
to, quale interessante «confluência das
antigas filosofias coma novas tendências
do pensamento moderno» (p. 119), il
curatore si sofferma sugli scritti dei pri-
missimi anni del secolo dei lumi dalle
Orazioni inaugurali
al
De ratione
. E privi-
legia, non senza qualche taglio e incontrol-
lato salto critico, la
Scienza nuova
1744,
commentando la nota definizione del-
l’opera, una
teologia civile ragionata della
Provvidenza divina
, via di accesso alla
fondazione di una storia moderna di
umane idee, storia di una
mens
abitata da
Dio al fine di incrementare le ragioni della
vita associata: «A demonstraç
ā
o da Provi-
dência, isto è, a reconciliaç
ā
o da vontade
com o intelecto, além de descrever a
história ideal eterna do gênero humano,
faz-se mais efetiva quando è assimilada
como a história das suas idéias que oferece
os princípios da história de natureza hu-
mana, que correspondem aos princípios
da história universal (
Sn44
, § 368). Aqui
está a grande contribuiç
ā
o de Vico para a
filosofia, que com a sua história das idéias
humanas prop
ō
e uma filosofia da história,
uma disciplina tipicamente moderna e que
incontra na filosofia de Vico os seus fun-
damentos. Ele acalentou a sua
Ciência
Nova
com a alegria de tê-la, a um só tem-
po, como a história e a filosofia da huma-
nidade […]» (p. 136).
[F. L.]
18.
I
PPOLITO
Dario,
Il giusnatura-
lismo eclettico e rivoluzionario di un illu-
minista italiano: Mario Pagano tra Vico e
Locke
, in «Teoria Politica» XXIII (2007)
3, pp. 87-104.
L’A. esamina la dottrina del diritto na-
turale di Mario Pagano, puntando a met-
terne in luce le implicazioni e i presup-
posti metafisici, gnoseologici e politici. Il
notevole eclettismo argomentativo mostra-
to da Pagano in riferimento alle questioni
capitali della fondazione ontologica del
diritto naturale e del suo darsi a conoscere
è condensato da Ippolito in tre diverse
direttrici filosofico-giuridiche, tra le quali
Pagano si muoverebbe strategicamente.
La prima è quella che vuole che il diritto
naturale risieda nei sentimenti innati del-
l’uomo. La seconda è quella per cui il di-
ritto naturale coincide con la fenomenolo-
gia storica dei sistemi giuridici. La terza è
quella per cui il diritto naturale è in effetti
il medesimo tanto nell’ambito fisico quan-
to in quello morale, sicché dall’osserva-
zione delle leggi fisiche è possibile inferire
le norme universali che devono regolare le
società umane. Di queste tre strategie ar-
gomentative, secondo Ippolito la più
stringente e rilevante sotto il profilo politi-
co è l’ultima, alla quale Pagano ricorre
come fondamento per la propria teoria,
politicamente rivoluzionaria, dei diritti
naturali degli uomini.
[L. P. C.]
19.
L
UGLIO
Davide,
La poésie et la
prose: Vico de Michelet a Barthes
, in
«Transalpina. Études Italiennes» VIII
(2005), pp. 33-52.
L’A. si trattiene sulla prima traduzio-
ne francese della
Scienza nuova
ad opera
di Jules Michelet nel 1827, sollevando la
questione del taglio fortemente interpre-
tativo dei
Principes de la philosophie de
l’histoire traduits de la
«
Scienza nuova
»,
notoriamente privi di ogni preoccupa-
zione di fedeltà letterale e anche univoca-
mente centrati su un’immagine di Vico
come «precursore» di tutta la moderna
filosofia della storia. Davide Luglio col-
loca questa «traduzione esegetica» – co-