AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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me efficamente la definisce – all’interno
dell’evoluzione del pensiero di Michelet,
con particolare riguardo ai rapporti con
Cousin e agli interessi di filosofia della
storia, per mostrare come questo «tradi-
mento» di Vico (l’espressione è di Fausto
Nicolini) affondi le proprie radici nell’in-
tenzione di «chiarificare la
Scienza nuo-
va
», ossia «far evolvere» il pensiero vi-
chiano dalla dimensione particolare ed
arcaica della poesia (che la filosofia delle
lingue di Michelet tende ad attribuire al
«genio italico») all’universalità trasparen-
te della prosa francese. Come Luglio mo-
stra, richiamando i vari motivi di critica
che la traduzione di Michelet si è attirata
nel corso del tempo (da Nicolini a Tra-
bant in particolare), questo sforzo di li-
berare Vico dal legame tra linguaggio
naturale, immagine, e pensiero astratto –
che porta anche nella traduzione, per
esempio, a sopprimere la «Dipintura
proposta al frontespizio» – si accompa-
gna alla tendenza a «diminuire la portata
metafisica del progetto vichiano per leg-
gervi semplicemente una teoria della sto-
ria e del suo progresso». Il saggio si chiu-
de con un suggestione di Barthes, che
oppone l’esempio vichiano della sovra-
nità del linguaggio nell’elaborazione del-
la scienza all’intento rischiaratore dello
storico esemplificato da Michelet.
[L. P. C.]
20.
M
ESCHIARI
Alberto
, Vico e
Spinoza nella Völkerpsychologie di Moritz
Lazarus e Heymann Steinthal
, in
L’eresia
della libertà. Omaggio a Paolo Cristofo-
lini
, a cura di C. Piazzesi - M. Priarolo -
M. Sanna, Pisa, ETS, 2008, pp. 121-126.
La ricognizione dell’A. sottolinea il
legame tra Vico e la «psicologia dei po-
poli» di Lazarus nella messa in luce delle
forme originarie della intersoggettività,
con particolare risalto alla sua intuizione
del significato fondante delle ‘sepolture’
nella costituzione di una «cultura etica
dell’umanità» (p. 123). Questa dimensio-
ne etica, immersa nella continuità tempo-
rale della trasmissione che lega le genera-
zioni, accomunerebbe Lazarus e Steinthal
in una critica alla supposta atemporalità
della sostanzialità spinoziana.
[S. C.]
21. M
IRABILE
Andrea, recensione a S.
S
INI
,
Figure vichiane. Retorica e topica
nella
Scienza nuova (Milano, LED,
2005), in «Annali di italianistica» XXV
(2007), pp. 485-486.
22. N
AGY
Jozsef, recensione a
G. B.
Vico e l’enciclopedia dei saperi
, a cura di
A. Battistini e P. Guaragnella (Lecce,
Pensa multimedia, 2007), in «Helikon»,
2008, 1, pp. 104-107.
23. P
IETROPAOLO
Domenico,
La teo-
ria dell’allegoria in Vico
, in «Allegoria»
LIV (2006), pp. 7-22.
Tema dell’articolo è il ruolo dell’alle-
goria nella
Scienza nuova
vichiana; tema
assai poco indagato fino ad oggi, secondo
il parere dell’A., a causa del «potere ini-
bitorio delle estetiche romantica e neoi-
dealista, con la loro dichiarata avversione
verso ogni forma di allegoria […]» (p. 9).
Forte di questa persuasione, Pietropaolo
comincia col rimarcare la differenza tra
«allegoria filosofica» e «allegoria stori-
ca», per proseguire poi, naturalmente,
nell’analisi della sola «allegoria storica»,
e in particolare della sua univocità. Attra-
verso una serie di tappe testuali nelle tre
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