ENRICONUZZO
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mente un contributo già assai esteso. Basterà ricordare che Garin riba-
diva la tesi del Vico che completava consapevolmente Galileo
89
, cur-
vando l’obiezione vichiana a Galileo di avere mancato di un’adeguata
metafisica in una direzione tutta epistemico-metodologica
90
. Così,
«Genovesi veniva a collocarsi, portandolo a perfezione, in un
programma caratteristico della cultura meridionale: integrare la fisica
non solo con la fisiologia e la medicina, ma con una scienza della
società e una filosofia della storia»
91
. In tal senso opportunamente lo
studioso invitava ad un’interpretazione unitaria di Genovesi, la cui
opera, al di là di variazioni e costanti «incongruenze», mostra una
«coerente continuità dei temi, degli orientamenti, dei procedimenti
metodici», in fedeltà all’ispirazione complessiva retta dal «primato
riconosciuto della vita civile e del bene comune», ma anche dal
«richiamo a una fondazione teorica generale, ‘metafisica’»
92
.
Erano tesi che si situavano entro il generale quadro interpretativo
che si è ricostruito, e che in quegli anni fu oggetto di un duro attacco
da parte di Paolo Rossi. Questi contestava decisamente le principali
proposte critiche sostenute da Garin: che l’‘arretratezza’ di Vico fosse
presunta, che questi si confrontasse con i propri effettivi ‘contempo-
89
«Vico credeva, non solo di fissare i princìpi di una scienza nuova dell’uomo, ma
di contribuire a gettar luce sulle basi di quella nuova scienza che Galileo aveva
fondato» (E. G
ARIN
,
Galileo e Napoli
, che cito dal volume del 1987, p. 21).
90
«Intendendo Vico per metafisica una teoria della conoscenza e della scienza, e
un discorso sul metodo», fornisce «una fondazione teorica, che egli chiama appunto
metafisica» (ivi, pp. 19-20). Su Vico che tenta di fondare, «nel nome di Galileo, la
nuova scienza dell’uomo e della storia», Garin ritornava in quegli anni anche in un
altro scritto, nella relazione di apertura tenuta al Convegno Internazionale di Studi
Galileiani svoltosi a Pisa nel marzo 1983:
Il ‘caso’ Galileo nella storia della cultura
moderna
, in «Annali dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze» VIII
(1983), pp. 3-17, e, nello stesso anno, negli Atti del Convegno,
Novità celesti e crisi del
sapere
, a cura di P. Galluzzi, Supplemento al fasc. II degli «Annali» appena citati, pp.
5-14. Ma cito dalla ristampa di tale testo in I
D
.,
Umanisti artisti scienziati. Studi sul
Rinascimento italiano
, Roma, 1989, p. 259. In tale volume è ristampato anche lo scritto
Galileo e Napoli
(pp. 263-285), che lo conclude prima della «Postilla»: con i riferimen-
ti visti alla meditazione di Vico, l’«‘eroica’ e ‘solitaria’ meditazione di Vico», con la
quale Garin volle concludere la sua non breve, incisiva
Avvertenza
, p. 14.
91
Galileo e Napoli
, cit., p. 4. Sulla sollecitazione anche ‘galileiana’ a ritrovare nel
tema dei corsi e ricorsi le leggi della natura storica delle nazioni, secondo un’indicazio-
ne che era già stata di Croce, cfr. pp. 4-5.
92
I
D
.,
Antonio Genovesi metafisico e storico
, che cito dalla II edizione
Dal
Rina-
scimento all’Illuminismo…
, cit., p. 262.