RENA A. SYSKA-LAMPARSKA
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2.
Vico nei riferimenti di Brzozowski
.
Il primo incontro diretto di Brzozowski con l’opera di Vico avviene
a Nervi, nell’aprile del 1906; vi fa riferimento in una lettera agli amici
Buber:
Leggo inoltre la
Scienza nuova
di Vico e sono proprio affascinato dal suo
genio. Mai nessun libro mi ha sorpreso tanto
8
.
È significativo che a una tale reazione Brzozowski fosse portato so-
lo dal diretto contatto con l’opera di Vico, nonostante avesse già avuto
occasione di leggere diversi saggi critici sul pensiero del filosofo na-
poletano. È chiaro in ogni caso che il nome di Vico non fosse ignoto a
Brzozowski; lo dimostrano i suoi precedenti riferimenti ai teorici vi-
chiani, ad esempio alle teorie di Foustel de Coulanges e del poeta
Cyprian Kamil Norwid. Particolarmente interessante è al riguardo il
suo incontro con gli scritti di Kazimierz Kelles-Krauz, sociologo e
storico, avvenuto prima della sua lettura della
Scienza nuova
.
Nel 1901 Kelles-Krauz aveva pubblicato sulla «Przegl
å
d Filozo-
ficzny» [Rassegna Filosofica] un saggio intitolato
Dialektyka spo
¡
eczna
w filozofii Giambattisty Vica
[Dialettica sociale nella filosofia di
Giambattista Vico], di certo noto a Brzozowski, lettore e corrispon-
dente dello stesso periodico. Due anni più tardi lo stesso Kelles-Krauz
pubblicò
Wiek z
¡
oty, stan natury i rozwój w sprzeczno
ß
ciach
[L’età
dell’oro, lo stato della natura e lo sviluppo nei contrasti], un saggio sul
pensiero vichiano discusso in relazione alle teorie sociali di Rousseau;
ma è il suo
Pozytywizm i monistyczne pojmowanie dziejów
[Il Positi-
vismo e la comprensione monistica della storia] a fornire l’esempio più
evidente della sua interpretazione del pensiero storico-filosofico di
Vico. Nella sua analisi dei legami tra il positivismo e il marxismo,
Kelles-Krauz parte infatti dai presupposti comtiani, ossia dalle posizio-
ni del positivismo e del monismo storico. I riferimenti a Vico gli servo-
no qui per spiegare e giustificare il determinismo di Comte: tutto l’or-
dine del mondo non è infatti che una «necessità mutevole» (
konieczno
ß
¡
zmienna
), e Comte «risuscita la bella e fertile tradizione di Vico, il
8
«Czytam te
ø
Scienza nuova
Vica i jestem wprost ol
ß
niony geniuszem. Nigdy
ø
adna
ksi
åø
ka nie zrobi
¡
a mi tylu niespodzianek» (I
D
.,
Listy
[Lettere], a cura di M. Sroka,
Kraków, 1970, vol. I, p. 184).