RENA A. SYSKA-LAMPARSKA
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nistico non si dimostra in modo polemico e critico […] bensì proprio come
organo, come principio capace di conoscere e organizzare la totalità del pen-
siero umano. Non abbiamo qui una ribellione e una lotta, bensí un positivo
achievement
in questa presa di posizione. Per questo motivo […] Newman
deve essere trattato in maniera totalmente diversa, accanto a lui soltanto Vico,
dato che qui incontriamo i creatori dei principi e delle leggi […]
22
.
Brzozowski distingue le argomentazioni polemiche, ossia la difesa dei
punti di vista personali, dalla dignità e la forza del conoscere e postulare
le verità universali quali «totalità del pensiero umano». Vico e Newman
ne offrono un esempio. Il termine «positivo
achievement
»
,
inteso qui
come formarsi del pensiero nel procedere conoscitivo, potrebbe essere
spiegato tramite l’
illative
sense
discusso da Newman nel
Grammar of
Assent.
Questo
illative sense
, atto di argomentazione o conclusione
«shaped by experience and personal insight», come informano i dizio-
nari, è costituito dall’esperienza, dall’intuito e dall’acume dell’ingegno.
È un ‘senso’ che conduce alla conoscenza dell’essenza della cosa tramite
le facoltà sensitive connesse a quelle intellettuali.
In una lettera del 1910 Brzozowski scrive:
È straordinario come lui [Newman] e Vico, sui quali lavoro simultanea-
mente, si completino reciprocamente. Talora si potrebbe pensare che questo
sia il risultato di una conoscenza diretta, eppure Newman non conobbe Vico,
nonostante la sua critica dell’intellettualismo sia uno sviluppo dell’anticarte-
sianismo di Vico talmente luminoso ed esauriente che sarebbe difficile imma-
ginare una più perfetta coincidenza. In più, anche la teoria dello sviluppo del
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«Od czasu Jana Chrzciciela, który stoczy
¡
sw
å
do dzi
ß
dnia nie zrozumian
å
walk
przeciwko naturalizmowi, racjonalizmowi i geometryzowi, przeciwko pozytywizmowi i
empiryzmowi przed ich urodzeniem, przeciwko formom my
ß
li, których w swym czasie
nie by
¡
on w stanie nawet okre
ß
li
¡
, lecz których mo
ø
liwo
ß
¡
, jakby przez pewien rodzaj
telepatii dziejowej przewidywa
¡
w imi
konkretnego humanizmu dziejowego: po raz
pierwszy w pismach Newmana punkt widzenia humanistyczny wyst
puje nie
polemicznie i krytycznie […] lecz w
¡
a
ß
nie jako organ, jako zasada zdolna posi
åß
¡
i
zorganizowa
¡
ca
¡
okszta
¡
t my
ß
lowego
ø
ycia ludzko
ß
ci. Tu mamy do czynienia nie z
buntem i walk
å
, lecz z pozytywnym
achievement
tego stanowiska. To sprawia,
ø
e […]
Newman musi by
¡
traktowany ca
¡
kowicie odr
bnie: obok niego tylko Vico jeszcze. Tu
bowiem spotykamy si
z twórcami zasad i prawide
¡
. […]» (ivi, p. 1347).
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