RICCARDO CAPORALI
134
cultore non particolarmente profondo negli studi filosofici, eppure pri-
mo traduttore in italiano (ovviamente a sue spese) del
Trattato teolo-
gico-politico
, nel 1875, e dell’
Etica
, nel 1880. Tutto questo è curioso e
intrigante, un capitolo singolare della fortuna di Vico nell’Ottocento.
Resta, tuttavia, che il pur prolifico Novecento italiano, il pur vichiana-
mente prolifico Novecento italiano, non ha mai tradotto il
De uno
.
2. Questo dato di fatto richiama un’ulteriore considerazione. Dal
punto di vista interpretativo, enorme appare ormai la distanza che se-
para gli studi vichiani degli ultimi quarant’anni dalla lettura neoideali-
stica, crociano-nicoliniana, prevalente nella prima metà del Novecento
e nel primo decennio del secondo dopoguerra: tanto chiaramente evi-
dente, quella distanza, che già alla fine degli anni ’60 Piovani poteva
parlare, come è noto, di un «nuovo corso degli studi vichiani», e Anto-
nio Corsano di un nuovo «metodo filologico-analitico» di approccio a
Vico. Rispetto a questa ‘lontananza’, l’aggiornamento degli apparati te-
stuali è proceduto invece molto più lentamente; tanto che, nel caso del
testo originale latino del
De uno
(e in attesa dell’edizione critica), i
lettori e gli studiosi hanno ancora a disposizione la versione nicoliniana
degli anni ’30 del secolo scorso: una versione – rivista nei dettagli in-
terni ma sostanzialmente riproposta, nel suo impianto complessivo, an-
che da Cristofolini – assolutamente più precisa e agguerrita delle trop-
po disinvolte e approssimative edizioni ottocentesche, e però a sua vol-
ta tutt’altro che fedele, rispetto all’originale a stampa del 1720. Come
sottolinea Lomonaco nella prima parte della sua
Introduzione
, Nicolini
interviene pesantemente a rimaneggiare e sistemare le correzioni e le
annotazioni vichiane, facendo «interagire fonti multiple, documenti a
stampa e materiali postillati di varia origine», appartenenti a fasi diver-
se tra loro, nel periodo di composizione del
De uno
. Questa
logica
filologica
nicoliniana sottostà ad altri, marcati interventi più squisita-
mente formali (sulla punteggiatura, sui caratteri, sulla numerazione dei
capoversi), e non mira tanto e solo alla
divulgazione
, alla moderna
leg-
gibilità
del testo, ma punta soprattutto a una ricostruzione fondamen-
talmente e fortemente ‘interpretativa’ di Vico: un recupero funzionale
all’immagine neoidealistica di un Vico anticipatore del XIX secolo, e
soprattutto della crociana «filosofia dello spirito»; un Vico che si av-
vicina al culmine del suo pensiero, all’ultima redazione della
Scienza
nuova
, per tappe progressive, cosicché ogni prova precedente (pub-
blicata in versione conclusa, o deposta nel continuo lavoro manoscritto
1...,124,125,126,127,128,129,130,131,132,133 135,136,137,138,139,140,141,142,143,144,...484