ENRICONUZZO
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La risoluta proposta critica di Giarrizzo della riflessione vichiana in
una chiave così marcatamente, e anche ‘prammaticamente’ politica,
poteva non essere condivisa, o tutta condivisa, e suscitò da più parti, si
sa, obiezioni o perplessità
14
. Ma è indubbio che essa per lo meno indi-
cava, con il vigore e la puntualità di precise quanto acute indagini sui
testi del
Diritto universale
, una serie di linee feconde di indagine e più
in genere l’esempio di un sistematico lavoro ravvicinato su di essi che
sarebbe stato indispensabile perseguire. Si trattava anche per quei testi
di impegnarsi in una serie di analisi accurate, ricusando «orga-
nigrammi precostituiti a favore di indagini più settoriali dal tema più
delimitato», magari a rischio immediato di precludersi «in anticipo un
sintetico sguardo d’assieme», ma preparando il terreno per adeguate
opere di sintesi
15
.
Le sintesi sul pensiero di Vico sono poi, com’era opportuno, venu-
te, e numerose. Non si può dire però che la più parte di esse si sia av-
valsa di impegnative indagini di prima mano, almeno sui testi del
Dirit-
to universale
. O che siano stati rari i casi nei quali questi siano stati in
sostanza saltati. Né si può dire che l’insieme delle indagini condotte
propriamente su di essi sia stato molto ampio. Il lettore si tranquillizzi.
Non ho alcuna intenzione di passare ad una storia ravvicinata degli
studi sugli ‘scritti giuridici’ di Vico. Del resto, a parte la sua assoluta
inopportunità in questa occasione, la bibliografia di cui rendere conto
non sarebbe esile: e ricostruirla analiticamente, fin nei contributi più
difficili da reperire, magari aggregandola tematicamente oltre e più che
per prospettive metodiche ed esegetiche, potrebbe essere il risultato
non poco utile di una ‘rassegna’ sistematica da affidare a qualche ricer-
catore interessato e volenteroso. Qualche osservazione tuttavia può es-
sere sobriamente avanzata (con qualche elemento di esemplificazione
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Le quali investirono anche l’interpretazione ‘preilluministica’ di Badaloni di una
trattazione del diritto da parte di Vico non soltanto «
tutta
[…] volta a rimettere in va-
lore il punto di vista della politica, cioè dell’interesse generale», ma anche massima-
mente preoccupata di assicurare una moderna razionalizzazione del diritto romano,
ossia di quel problema e compito della ‘riforma della legislazione’ che fu proprio della
stagione illuministica (I
D
.,
Vico prima della ‘Scienza nuova’
, in «Rivista di filosofia»
LIX, 1968, p. 134; il corsivo è mio). Si vedano sull’ultimo punto le obiezioni di G.
F
ASSÒ
,
Vico e Grozio
, cit., p. 72.
15
Le parole – espresse però sugli studi vichiani in genere – si leggono in una assai
accurata rassegna, stilata a ridosso di quegli anni, di A. B
ATTISTINI
,
Rassegna vichiana
,
in «Lettere italiane» XXVIII (1976), p. 92.