RECENSIONI
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J
OSÉ
M. S
EVILLA
, El espejo de la época. Capítulos sobre G. Vico en la cultura
Hispánica (1737-2005)
, presentazione di G. Cacciatore, con un prologo di A.
Heredia Soriano, Napoli, La Città del Sole, 2007, pp. 676.
Sono lieto, desidero dirlo subito, di recensire questo ponderoso lavoro di
Sevilla e non solo per personali ragioni di amicizia con lo studioso spagnolo.
La ragione di questo autentico piacere sta nella funzione che Sevilla si è affi-
dato e ha svolto e svolge da oltre un ventennio: la valutazione critica della dif-
fusione della filosofia di Vico in Spagna e, insieme, la critica sollecitazione di
studi originali su Vico in Spagna. Ciò significa che il maestro della università
sivigliana (è simbolica la identità del cognome dello studioso con quello della
sua città e dell’università in cui insegna) espleta una duplice funzione cultura-
le, ognuna di rilevante importanza. Egli riprende l’antica, intensa, intrinseca
relazione tra la cultura di Napoli e la cultura spagnola (basti ricordare Croce
e, per non dire d’altro, il suo importante libro su
La Spagna nella cultura ita-
liana della Rinascenza
). Ma, quel che più conta, ha costituito un autentico os-
servatorio critico per la interpretazione della fortuna di Vico nella cultura
spagnola, grazie all’ informazione e al vaglio di questa informazione, dal 1991
esercitata attraverso i «Cuadernos sobre Vico», ormai arrivati al XX numero.
In qualche misura tutto ciò lascia affermare (ed è altra ragione del compiaci-
mento dichiarato iniziando) una origine napoletana dell’impegno scientifico
del Sevilla, anche di quello rappresentato da questo imponente volume. Infat-
ti, uno dei primi, se non proprio il primo lavoro vichiano del Sevilla (
Esbozo
de una metafísica de la ‘mens’ en las primeras obras de G. Vico
) fu pubblicato
in questo «Bollettino» XXIV-XXV (1984-1985) e, forse, anche da qui nacque
il programma dei sevigliani «Cuadernos» che idealmente si affiancano al nos-
tro piu vecchio «Bollettino». Dopo di allora il Sevilla s’è dedicato ad una mi-
nuta e minuziosa ricognizione della fortuna di Vico nella cultura spagnola o
di lingua spagnola, per tanti versi conclusa dal volume di cui qui si discute,
alternando indagini originali su questo o quel punto dell’opera vichiana, alla
quale, già nel 1988, dedicava una prima ricognizione complessiva con chiaro
intento programmatico, nel libro
Giambattista Vico, metafísica de la mente e
historicismo antropológico,
anch’esso testimonianza della attenzione per gli
studi vichiani e storisticici della scuola napoletana di Pietro Piovani. Oggi,
tutto questo complesso di indagini e le loro motivazioni ideologiche e meto-
dologiche, è ripensato e rinnovato nel libro qui recensito. Perché? E che cosa