AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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libertà. Omaggio a Paolo Cristofolini
, a
cura di C. Piazzesi - M. Priarolo -
M. Sanna, Pisa, ETS, 2008, pp. 197-202.
L’A. ricostruisce l’itinerario di Paolo
Frisi, filosofo barnabita attivo nelle cer-
chie dell’Illuminismo lombardo, tramite
non secondario tra questo e la cultura
filosofica e scientifica europea. In parti-
colare, nel corso pisano di etica del 1756
si rileva un interessante confronto con
Vico, la cui tesi dell’origine delle religio-
ni dal
metus
viene assimilata alle derive
ateistiche di Hobbes e Spinoza. Se la so-
stanza delle sue critiche ‘ortodosse’ rical-
ca le posizioni di Genovesi, non è solo
come indizio dell’immagine di Vico con-
solidatesi in quest’epoca che Frisi riveste
interesse, ma anche per lo stile argomen-
tativo cauto e non apologetico da lui pre-
scelto. Come ulteriore omaggio a Cristo-
folini, l’A. allega al suo contributo una
trascrizione annotata della «Lectio Vige-
sima» di Frisi, intitolata
De Dei metu, ac
Religione
.
[S. C.]
29.
S
CARSELLA
Alessandro,
Giambat-
tista Vico. A short Introduction,
Milano,
Biblion, 2008, pp. 47.
Nonostante lo spazio ristretto – si
tratta di un testo di neanche cinquanta
pagine uscito all’interno di una collana
dedicata alle «International Mono-
graphs» – si può ben dire che funzioni a
dovere come formula introduttiva e che
non faccia sentire desiderio di altro. Tut-
to in inglese, creativamente organizzato
da un raffinato italianista esperto di cose
vichiane, presenta in davvero poche pa-
gine un’esposizione dell’
Autobiografia
e,
in rapida sintesi, il percorso intellettuale
1725-1744 (nel quale itinerario – e su
questo qualcosa potremmo trovare da
ridire – propone la gestazione di un’ope-
ra unica che «was rewritten, in fact, three
times by its disatisfied author»), offrendo
anche uno sguardo al quadro complessi-
vo delle opere. Facendo evidentemente
anche suo «the motto of the ancients,
taken up reapreatedly by the humanists:
festina lente = accelerate slowly
» (p. 23).
Non mancano biografia e bibliogra-
fia, particolarmente sapiente quest’ulti-
ma, dal momento che è facile immagina-
re le difficoltà nello scegliere appena una
trentina di titoli all’interno della stermi-
nata e variegata letteratura su Vico. Con
un occhio anche all’utilizzazione contem-
poranea della filosofia vichiana: «During
the 1900s, Vico was regarded a master by
both Benedetto Croce and James Joyce:
this would not have been possibile if
Vico’s work had not been endowed with
that touch of obscurity and of ambiguity
which would make it susceptible to di-
verging interpretations» (p. 15).
[M. S.]
30.
S
COGNAMIGLIO
Alessia,
Due
opuscoli della «Fondazione Pietro Piovani
per gli Studi Vichiani» nella «Collectio
Viciana»
, recensione a
La Biblioteca della
Fondazione Piovani. La
Collectio viciana,
a cura di P. Annunziata (Napoli, Liguori,
2005) e a F. L
OMONACO
,
Tracce di Vico
nella polemica sulle origini delle pandette
e delle XII Tavole nel Settecento italiano
(Napoli, Liguori, 2005), in «Logos»,
2007-2008, 2-3, pp. 349-353;
31.
T
RABANT
Jürgen,
Herkules,
Homer und die Metaphysik. Zur Philoso-
phie von Giambattista Vico
, in «Allge-
meine Zeitschrift für Philosophie» XXXI
(2006), pp. 229-260.