Per via di terra doveva essere arrivato nelle terre interne della Gre-
cia, nel Mediterraneo nordorientale, anche Deucalione di cui è figlio El-
leno, quel «Hellenus» il quale «in Thessalia regnum fundat et gentem
graecam»
41
. In larga misura dalla gente greca, ma anche dai Fenici, si
era propagata poi l’umanità anche nella parte occidentale dell’area
mediterranea. Lì poi proprio dalle discendenze di Jafet e di Cam si
sarebbe sviluppata al massimo, con Roma, la civiltà dei tempi umani nel
mondo antico. In questo quadro, non poco incerto, mentre il primo e
antico bacino del Mediterraneo sarebbe stato popolato via via, assai
laboriosamente, in sostanza da discendenti di Cam e Jafet, successiva-
mente l’Europa mediterranea avrebbe visto attraverso le inondazioni
dei barbari l’afflusso di genti provenienti, attraverso gli Sciti, dalla
discendenza di Sem.
Ma ora bisogna ritornare ai primissimi passi, lontano dal mare, del-
l’umanità gentile rinata all’umanità.
4. Già nel
Diritto universale
, a partire dal
De constantia
, il configurar-
si di una storia della «mente» umana secondo precise, inaggirabili, se-
quenze si traduce nell’operare del principio, semplice quanto rigoroso,
dell’impossibilità che alcuni fenomeni si siano dati prima di determinati
tempi dello sviluppo dell’umano. In questo quadro si dà la possibilità di
individuare cause strutturali dei fenomeni storici, di ordine generalmen-
te ‘antropologico’, ma anche, insieme, ‘materiale’ (e ‘geografico’).
SPAZI E TEMPI DEL MEDITERRANEO NELLA STORIA VICHIANA DELLA CIVILTÀ
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zionistica’, ma anche perciò più attenta alle cause ‘materiali’, e infine sui relativi riferi-
menti alla letteratura critica, rimando la presentazione della mia lettura ad altra sede.
41
Si veda lo schema cronologico («Programma chronologicum») che correda il I
capitolo della ‘Pars posterior’ del
De constantia
: II, I [4], p. 389. La prima
Scienza
nuova
prova a portare maggiore chiarezza sulla ‘paternità’ di Deucalione, del quale nel
De constantia
l’autore si limitava a indicare la natura di carattere dei primi uomini
«colti dal pudore verso i connubi inverecondi e il vitto ferino»: «Deucalion et Phyrrha
velatis capitibus sunt primi homines, qui, pudore propudiosae veneris et foedi victus,
cum femina quisque sibi capta in lucos se abdunt» (II, XXIII [7], p. 617). La loro con-
dizione non soltanto di giganti ricondotti ad un’elementare umanità, ma anche di
discendenti da Giafet, è invece dichiarata nella prima versione della
Scienza nuova
:
«[…] ci narra i giganti; e, per Prometeo gigante, Deucalione, nipote di Giapeto e, lo
stesso, padre di Elleno, fondator della greca gente, cui diede il nome di «Elleni»: che
deve esser la razza greca provenuta da Giafet, che venne a popolare l’Europa, come
Cam la Fenicia e l’Egitto e, per colà, l’Affrica» (
Sn25
, § 103, p. 1037).
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