Ma è il caso di procedere analiticamente, magari partendo dal ‘para-
grafo’ nel quale si addiviene alla distinzione sistematica di tre tipi di
colonie (tutte «prime», è bene ricordare)
99
: le seconde e le terze delle
quali soltanto si danno attraverso forme di navigazione, in fasi ben
diverse dei processi di sviluppo della civiltà umana.
Il quadro offerto in tale ‘paragrafo’ risulta assai ordinato e chiaro, e
il titolo nella sua concisione efficacemente ne dichiara gli elementi es-
senziali: le prime colonie furono dedotte nelle pianure («in plana
deductae»); le seconde e le terze colonie sono strettamente legate al-
l’esperienza della navigazione («deductae in mare»); solamente le ulti-
me non corrispondono a esigenze di elementare necessità, ma sono
rette dall’«appetito del guadagno» («questus gratia»); tutte e tre si
danno senza ricorrere alla guerra («citra bellum»)
100
.
Le «primae coloniae» sono quelle che i «patres» dedussero «in
plana terrarum», nelle pianure, dove i «client[es]», i «colon[i] proprie
dict[i]» lavoravano le terre e vi abitavano, mentre i primi, gli «optimi,
inclyti», continuavano a risiedere in alto, dove per primi i loro antena-
ti si erano fermati.
101
Si tratta di colonie che corrispondono già ad un
avanzare delle forme elementari di vita degli uomini dopo il diluvio
(dandosi in una terza fase di esse): forme di vita ‘culturali-materiali’
(insediative, abitative, del sostentamento), ‘sociali’, ‘psico-antropologi-
che’; in quest’ultimo caso con l’interessante indicazione di una primi-
genia «aquarum timiditas» (negli uomini che d’altra parte si sono fer-
SPAZI E TEMPI DEL MEDITERRANEO NELLA STORIA VICHIANA DELLA CIVILTÀ
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«coloniis ita acceptis» («una volta così intese le colonie») con «essendo i coloni accol-
ti così»…
99
Per inciso, secondo una delle tante espressioni di un ‘principio trinitario’, ‘della
tripartizione’, sulla cui eminenza, anche se non esclusività, nel pensiero vichiano occor-
rerebbe spendere un’intera indagine (ovviamente estesa ad altri princìpi di partizione
in esso presenti).
100
Dissertationes
, VII [12], p. 879. Così recita il titolo: «Principio coloniae in plana
deductae, deinde deductae in mare ex necessitate; tandem in mare quaestus gratia:
omnes citra bellum».
101
«Come anche ora si vedono qua e là, dove ci sono città e castelli (‘urbes et oppi-
da’) su luoghi alti, nei quali abitano i più rispettabili (‘honestiores’), e villaggi nelle pia-
nure, dove abitano i contadini (‘in planis camporum vici, ubi agricolae’)» (
ibid
.). E qui,
nella fresca conferma osservativa dell’elaborazione concetttuale di tale sequenza di svi-
luppo delle prime forme umane insediative, produttive, sociali, abitative, l’esperienza
del lungo soggiorno presso il borgo collinare di Vatolla, dominato dal suo castello, deve
essere ritenuta di grande rilevanza per il dotto pensatore, per il resto sempre chiuso nel-
l’affollata cerchia urbana della sua Napoli.