In tutte le versioni della
Scienza nuova
si afferma però sulla materia
finora seguita almeno un punto di novità che occorre segnalare per la
rilevanza che a mio parere riveste. Esso riguarda i fenici. Ma la sua rile-
vanza non riguarda tanto la priorità allora assegnata ad essi nella con-
quista delle arti della navigazione: argomento che pure merita una spe-
cifica, icastica, degnità
116
. Riguarda piuttosto il rinvenimento e la dina-
mica trattazione di ciò che si potrebbe chiamare un ‘caso fenicio’, se
non un ‘modello fenicio’, di produzione di una forma di governo libe-
ra: legata ai traffici marittimi, alla ricchezza attraverso di essi consegui-
bile, e quindi alla stessa condizione della «comodità del mare»
117
.
Un tale ‘caso’ appare dunque importante già perché contribuisce a
delineare un ‘modello mercantile’ di ‘repubblica’, che si può ipotizzare
anche sollecitato dall’osservazione e dal giudizio pertinenti in primo
luogo all’esperienza della repubblica olandese: un modello che nell’an-
tico Mediterraneo era stato impersonato dai fenici e in quello dei tempi
«ricorsi» già dalle repubbliche aristocratiche (Venezia, Genova,
Ragusa) una volta anch’esse tanto floride. Attraverso tale caso è poi
SPAZI E TEMPI DEL MEDITERRANEO NELLA STORIA VICHIANA DELLA CIVILTÀ
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l’«utilità de commerzi» – nell’antichità i casi degli egizi e dei greci, e nella modernità
dei cinesi).
116
«I fenici furono i primi navigatori del mondo antico» (
Sn44
, 302, p. 533, ripro-
ducendo
Sn30EC
, p. 116).
117
«Onde si dimostra […] l’Assiria e l’Egitto, che stesero gli imperi dentro terra,
esser andati sotto una spezie di governi umani, che sono le monarchie, di cui sono
più
pazienti le nazioni mediterranee
. Ma la Fenicia, benché alquanto più tardi,
per la comodi-
tà del mare
essere
andata
coi commerzi nell’altra spezie de’ governi umani che sono le
repubbliche libere» (
Sn25
, § 408, p. 1179). «Per lo corso uniforme che fanno tutte le
nazioni» in Assiria ed in Egitto, «perch’erano entrambe nazioni mediterranee, vi dovet-
tero da’ governi divini, per gli eroici, e quindi per la libertà popolare, provenire le monar-
chie, ch’è l’ultimo degli umani governi […] Perché […] la monarchia non può nascere
che sulla libertà sfrenata de’ popoli […] Ma la Fenicia, perché nazione marittima, per le
ricchezze de’ traffici si dovette
fermare
nella libertà popolare, ch’è il primo degli umani
governi» (
Sn44
, § 737, p. 790, già
Sn30EC
, p. 277) senza però riferimento alle «ricchez-
ze de’ traffici» dei Fenici). Il corsivo, che è mio (nel senso che è l’unico che adotto o con-
fermo rispetto all’impiego vichiano), intende evidenziare due punti. Il primo attiene al
nesso da un lato tra condizione ambientale ‘mediterranea’, ‘interna’ e ‘paziente disposi-
zione’ alle monarchie, dall’altro tra ‘condizione marina’ e (almeno in genti datesi ai traf-
fici) ‘repubblica libera’. Il secondo attiene ad un movimento di pensiero (teorico e assio-
logico) per il quale si passa dalla considerazione della repubblica popolare e della monar-
chia come di due forme ‘orizzontali’ di governo (per cui alla fine la Fenicia si dimostra
essere «andata» nella prima) alla loro considerazione come due forme temporalmente (e
assiologicamente?) ‘verticali’ (per cui essa «si dovette fermare nella libertà popolare»).
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