rativo concepito da Tiepolo e completato dai due quadri del Bambini,
Coriolano persuaso dalla moglie Volumnia e dalla madre rinuncia a com-
battere contro Roma
e
Le tre Grazie, Venere e Mercurio
.
I cinque dipinti sono stati presentati in un unico lotto nell’ Asta di
Sotheby’s del maggio del 2006, spezzando per la prima volta l’integrità
del ciclo pittorico originario, preservato così come era stato ideato e
realizzato dai due artisti per il salone del piano nobile di Palazzo Sandi,
con una continuità proprietaria che ha visto un unico trasferimento
delle tele negli anni Venti dal palazzo veneziano alla villa di famiglia nel
vicentino. Acquistati dunque in blocco da un collezionista privato
sono presentati oggi all’ammirazione del pubblico insieme ad altri
arredi nelle sale dell’Hotel Cavalieri Hilton a Roma.
Tutti i dipinti si intonano al tono generale dell’affresco e giungono
alla glorificazione della sapienza e dell’ingegno attraverso l’uso audace
e generoso delle virtù oratorie, nonché all’esaltazione del coraggio e del
vigore fisico, temi espressi con grande chiarezza e noti attraverso i cele-
bri esempi delle fonti classiche, rinascimentali e secentesche.
Ulisse scopre Achille tra le figlie di Licomede
(fig. 3) narra dell’eroe
della mitologia greca maggiormente dotato di capacità oratorie e di
ingegnosa scaltrezza con la quale, in particolare, smaschera il giovane e
più ingenuo Achille che, inviato dalla madre Teti tra le figlie di Licomede
per essere sottratto al suo infausto destino, nonostante il forzato travesti-
mento da fanciulla, è incapace di frenare il proprio istinto guerriero e
d’impulso afferra la spada appositamente nascosta fra i gioielli che Ulisse
ha portato alla corte del re di Sciro.
Apollo scortica Marsia
(fig. 4) rappresenta il mito della virtù che ha la
meglio sull’arroganza e sulla presunzione, suggerito qui dal confronto tra
la musica colta dello strumento a corde, la lira di Apollo, e la musica
popolare e primitiva dello strumento a fiato, il rustico flauto di Marsia.
Ercole soffoca Anteo
(fig. 5) simboleggia poi il trionfo dell’intelligen-
za sulla bestialità, incarnata dalla forza virtuosa dell’eroe che con l’astu-
zia vince Anteo, sollevandolo e interrompendone quindi il contatto con
la terra, fonte della sua forza solo apparentemente invincibile.
Quanto ai dipinti di Nicolò Bambini, essi rientrano nel medesimo
disegno, anche se più convenzionali e improntati ad un morbido gene-
rico classicismo, in contrasto con la forza prorompente del pittore più
giovane che dà il via a un linguaggio innovativo fatto di figure in movi-
mento e di una capacità di resa tattile dei valori materici che pareva
prodigiosa alla sua epoca e non perde oggi il suo potere di seduzione.
ANGELA CATELLO
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