tutte quelle leggi necessarie, che proveggano alle forensi controversie. […] In
vero qualche confusione di materie, e de’ tempi; qualche mancanza di porzio-
ni della legislazion Veneziana di natura statuaria nè pure indicate; qualche
numero di leggi inserito alterate, o derogate da posteriori; qualche altro nume-
ro di vane, ed ora inutili per polizia di nuovo introdotta
8
.
Oltre queste osservazioni critiche, Sandi accenna ad un suo ruolo
propositivo e attivo, conforme alla parte più squisitamente riformista
della sua natura:
Mi avanzai per tanto a far rimarcare senza esprimerlo con veemenza, che un
tal Codice regolator del Foro Dominante nella nazione, sotto li di cui giudizj
debbono finalmente cadere tutte le sostanze, e le persone dello stato terrestre,
e maritimo, ricercherebbe qualche regolamento di ordine. […] Ho tentato d’
indicare un qualche più ordinato metodo, alla norma di cui potrebbe forse for-
marsi un Codice meglio regolato per le private Ragioni
9
.
Tuttavia, bilanciando questi blandi fervori con un repentino recupe-
ro dei valori saldi della tradizione, Sandi passa ad illustrare quegli ele-
menti che hanno giustificato l’equilibrio secolare della Serenissima, esi-
bendo relazioni tra concetti filosofici di tipo morale e forme politiche
di stampo aristocratico; non a caso, l’onore e la virtù sono valori che
devono indurre alla ‘moderazione’, da cui discende il ‘bene pubblico’.
Non si può non cogliere, sembra insistere Sandi, attraverso le leggi e le
istituzioni da lui esaminate, quanto sia stata conforme al patriziato la
tutela dei costumi e l’identificazione dei peccati indicati da una morale
ortodossa con i ‘delitti sociali’, e dunque, quanto necessario sia stato
nell’ ordine della Serenissima l’accorpamento di virtù aristocratiche e
religione come contrassegno di uno stato etico.
Ma, al di là della molta retorica che infarcisce a tratti il suo discor-
so, Sandi è anche consapevole che la salvaguardia dei valori aristocrati-
ci imponga allo storiografo di risalire ai fondamenti delle leggi stesse:
Il presente XVIII secolo posso chiamarlo il secolo della Filosofia legale […]
nel quale si alzò il mentovato studio sopra la natura sociale dell’uomo, e sopra
gli effetti, ed i mezzi della Socialità
10
.
TIEPOLO, VICO E IL ‘MITO DI VENEZIA’
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8
Ivi, pp. 23-24.
9
Ibid.
10
«A questo centro pertanto s’indirizzò l’esame e quasi il criterio delle Leggi Civili,
e […] si usò della facoltà raziocinatici sopra le genesi ed affezioni della umanità, della