li dedicati all’opera di Antonio Sementini
(p. 228) e alle riflessioni sulla «medicina
civile» di John Brown, sulla «sensazione»
e l’«associazione delle idee», «principi
cardini dell’ideologia» (p. 229) che ripor-
tano ancora a Kant per il richiamato tema
della «perfettibilità», reso alternativo, da
Cuoco, all’«ipotesi sensistica» e alla
«variante ideologica» (p. 231), perché ali-
mentato dall’azione reciproca delle nazio-
ni in un contesto etico-civile: «Proprio
grazie a questa vocazione ‘pratica’, capace
anche di rivisitare e di confrontarsi con le
prospettive gnoseologiche ed antropolo-
giche della filosofia moderna, Cuoco pri-
vilegia le forme in cui si oggettiva la vita
umana in modo che anche la sua prospet-
tiva politica si apriva ad un’arte critica
capace di comprendere la specificità delle
cose e degli avvenimenti in esplicita con-
nessione con il dibattito europeo sulla sto-
ria» (p. 232).
[F. L.]
4. C
ICCARELLI
Pierpaolo, De iure
Romano ex ratione civili interpretando.
Zur Wende der politischen Philosophie zur
Geschichtphilosophie bei Vico
, in
Ars
Iuris. Festschrift für Okko Behrends zum
70. Geburstag
, hrsg. v. M. Avenarius, R.
Meyer-Pritzl, C. Möller, Göttingen,
Wallstein, 2009, pp. 87-118.
La celebre osservazione di Hannah
Arendt – «ogni volta che l’età moderna
aveva motivo di sperare in una nuova filo-
sofia politica, si trovò di fronte ad una
filosofia della storia» – tocca, con grande
acutezza, uno dei punti nevralgici del
successivo dibattito sul pensiero vichia-
no, vale a dire la questione della sua ‘poli-
ticità’. Non è, tuttavia, filologicamente
fondata su un’analisi testuale. L’intento di
Ciccarelli è proprio quello di colmare
questa lacuna, individuando quindi, nei
testi vichiani, il punto – i punti – in cui è
visibile la conversione della filosofia poli-
tica in filosofia della storia. La traccia
seguita nel saggio è quella che dal
De
ratione
conduce al
De uno
; più precisa-
mente: dalla ricostruzione della storia del
diritto romano contenuta nel cap. XI del
De ratione
, ai luoghi del
De uno
che a
quel capitolo si riferiscono. In questi luo-
ghi è esplicitata la conversione del con-
cetto di
ratio civilis
, ossia
ratio status
, in
Divina Providentia
; nocciolo, secondo
Ciccarelli, di quel passaggio dalla filosofia
politica alla filosofia della storia. Con il
sostegno di un serrato raffronto testuale,
Ciccarelli argomenta la sua tesi interpre-
tativa, secondo la quale il passaggio è
motivato dal tentativo di scongiurare il
fenomeno politico della decadenza. Non
si traduce però, questa conversione, in
una spoliticizzazione, bensì in una radica-
lizzazione della ‘politicità’ del pensiero
vichiano.
[M. R.]
5. C
ROCE
Benedetto-V
ENTURI
Fran-
co,
Carteggio,
a cura di S. Berti, Bologna,
Il Mulino, 2008, pp. LXXII-88.
Assai interessante il piccolo carteggio
tra Croce e Franco Venturi, pubblicato
nella serie dell’ epistolario crociano, pro-
mossa dall’Istituto Italiano per gli Studi
Storici di Napoli, e curato, con giusta
sovrabbondanza, dalla Berti. L’
Introdu-
zione
, che è un vero e proprio contributo
alla conoscenza della formazione del gio-
vane storico, occupa più pagine (65) di
quante contengono le 40 lettere dei due
interlocutori, con l’aggiunta di altre 10 di
diversi corrispondenti, più o meno atti-
nenti ai rapporti Croce-Venturi e alla loro
evoluzione, specie nei mesi finali della
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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