Diverso percorso segue Vico, che vin-
cola all’esperienza storica la conoscenza
dei princìpi morali e giuridici, posponen-
do il diritto naturale costruito dai filosofi
al diritto naturale delle genti che si svi-
luppa spontaneamente nella storia. Nel-
l’argomentazione vichiana il Diritto natu-
rale si manifesta originariamente nei
costumi praticati dai popoli obbedendo a
un ‘senso comune’ che appartiene a tutti.
Ma Vico afferma d’altronde la sostanziale
unità e universalità del Diritto naturale,
che per il disegno e il magistero esterno
della Provvidenza risulta essere lo stesso
in tutte le nazioni.
Sintetizzando, di fronte all’idea
a
priori
kantiana, il ‘senso comune’ vichia-
no non procede esclusivamente a partire
dalla ragione ma si relaziona ai sentimen-
ti e alle intuizioni dell’umanità, facendo
in modo che le leggi naturali di una
nazione si armonizzino tra loro e che le
leggi naturali scaturiscano parallelamente
nelle distinte nazioni, senza trasferirsi
dall’una all’altra, come tiene a sottolinea-
re il filosofo napoletano. Se per Kant il
Diritto Naturale è una creazione diretta
della ragione umana, per Vico è una crea-
zione consuetudinaria che ha la sua origi-
ne nella Provvidenza divina, autentico
motore che dirige il mondo e organizza la
vita delle nazioni. Con questa precisazio-
ne l’A. articola il ‘contrappunto’ del
Diritto naturale vichiano al giusnaturali-
smo razionalista. Il «Diritto naturale delle
genti» è un diritto eterno che corre nel
tempo. In questo modo, e di fronte alla
concezione antistorica kantiana, il model-
lo vichiano si propone come reazione e
‘contrappunto’ del metodo storico, in-
travedendo future concezioni storiciste, e
anche irrazionaliste, del Diritto.
[M. A. P. P.]
14. L
ÓPEZ
B
RAVO
Carlos,
Filosofia de
la Historia y Filosofia del Derecho en
Giambattista Vico
, Sevilla, Secr. de
Publicaciones de la Universidad, 2003,
pp. 125.
Il testo costituisce un nuovo appro-
fondimento del pensiero di Vico in ambi-
to spagnolo nella prospettiva della
Filosofia della Storia e del Diritto. L’A.
articola il volume in cinque capitoli com-
plessivi (1. Biografia; 2. L’idea di ‘Storia
universale’-
Storia ideale eterna
; 3.
Contributi vichiani al dibattito sull’argo-
mentazione giuridica – dunque fonda-
mentalmente, il problema della topica; 4.
Linee fondamentali del ‘giusnaturalismo
vichiano’; 5. Breve considerazione sul
significato attuale del pensiero di Vico,
che si rifà alle idee di Meinecke o del
Berlin di
Vico e Herder
).
L’A. affronta in modo prevalente-
mente descrittivo, e tuttavia ben argo-
mentato, alcuni temi fondamentali della
storia e del diritto (per quanto si senta la
mancanza di un maggiore e più articolato
confronto con la storiografia vichiana
degli ultimi decenni). Come afferma lo
stesso A., questo testo vuole avere un
carattere prevalentemente ‘introduttivo’,
sebbene si presenti come un’eccellente
occasione per approfondire e continuare
a sviluppare l’opera filosofico-giuridica di
Vico. Tuttavia, l’intento dell’A. non
manca di una certa ambizione analitica e
metodologica, soprattutto nei tre capitoli
che dedica al tema di cui è specialista, la
Filosofia del Diritto; è qui che si confron-
ta, probabilmente per le difficoltà stesse
dei temi, con un’impostazione che finisce
per far convergere «las teorías más
recientes sobre metodología y argumen-
tación en el Derecho» con una sintesi de
«las principales aportaciones viquianas al
debate sobre la argumentación jurídica»
disseminati nell’estesa e approfondita
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