Storia, ovvero del Corso storico delle
nazioni» supportata «da due assi proba-
tori fondamentali: la ritrovata nozione di
‘senso comune’ e la sinora inedita catego-
ria di ‘universale fantastico’» (p. 94). La
filosofia della mente di Vico è dunque
una filosofia della costruzione storica
delle menti associate dal senso comune
che guida il corso delle nazioni.
[R. M.]
18. M
EUR
Diane,
Auerbach und Vico:
Die unausgesprochene Auseinandersetz-
ung
, in
Erich Auerbach. Geschichte und
Aktualität eines europäischen Philologen
,
hrsg. v. K.-H. Barck und M. Treml, Berlin,
Kulturverlag Kadmos, 2007, pp. 57-70.
L’A. ricostruisce molti elementi del
rapporto di Auerbach con Vico, dando
sostanza alla tesi che esso fosse contrasse-
gnato da una fondamentale ambivalenza.
Ben oltre il progetto scientifico di «corre-
zione e oggettivazione del sistema vichia-
no» (p. 64), volto a integrare le macrosco-
piche carenze della filologia di Vico, o i
distinguo sul suo ‘storicismo’, le sugge-
stioni vichiane impregnano tuttavia
Auerbach anche dove egli non sembra
accorgersene, come nell’applicare la cate-
goria di ricorso al periodo tra tarda anti-
chità e alto Medioevo. Ma la cifra più
consistente dell’eredità vichiana in
Auerbach sarebbe da ravvisarsi nel pecu-
liare platonismo che fa della storia allo
stesso tempo «il luogo del particolare e
[…] la parusia dell’idea» (pp. 66-67).
Una declinazione ‘visionaria’ della dottri-
na delle idee che avrà, secondo l’A., gli
sviluppi principali in Benjamin.
[S. C.]
19. M
INTCHEV
Robert,
Giambattista
Vico als Sprach und Geschichtsphilosoph
,
München, Grin, 2007, pp. 76.
Si tratta di un’agile presentazione
della figura e dell’opera di Giambattista
Vico, con una particolare attenzione alla
Scienza nuova
. L’opuscolo trae origine da
un seminario di filologia moderna tenuto
dall’A. presso la Technische Universität
di Dresda.
20. P
ITITTO
Rocco,
La ragione lingui-
stica. Origine del linguaggio e pluralità
delle lingue
, Roma, Aracne, pp. 269.
Nel volume, dedicato agli studi lin-
guistici in area tedesca tra Sette e Otto-
cento, al di là degli espliciti richiami al
filosofo napoletano (pp. 14, 25, 50-51,
69-70. 75. 101, 112, 119, 171, 174, 185,
187, 190, 202, 204), lo studioso attento
può ritrovare le radici comuni della filo-
sofia del linguaggio di Vico e del dibatti-
to avviato negli ultimi decenni del
Settecento dall’Accademia Reale di Ber-
lino che assunse ben presto dimensioni
europee. «Motivo convergente e unifi-
cante del dibattito sul linguaggio, avvenu-
to in quegli anni, è la diffusa consapevo-
lezza di una ‘ragione’ fondativa in opera
nell’essere dell’uomo, che sicuramente è
linguistica, considerato il ruolo del lin-
guaggio nella costituzione dell’identità
dell’essere dell’uomo e il rapporto che
lega insieme l’espressione del linguaggio
e dell’attività mentale (pp. 13-14).
Se pure temi e problemi sono in parte
ereditati dalla precedente riflessione sul-
l’origine del linguaggio, gli studi linguisti-
ci dei pensatori tedeschi vengono ridefi-
niti, sotto l’influsso della lezione kantia-
na, in chiave antropologica. In questa
prospettiva appare decisivo il contributo
di Hamann, Herder e soprattutto di
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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