ENRICONUZZO
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le cui eredità soprattutto ‘umanologico-morali’ aveva tanto a cuore
(dettandone anche il nerbo dell’interpretazione di Vico)
99
.
‘Naturale’ fu poi in particolare il loro ‘incontrarsi’ attorno a Vico,
allorché Piovani, nel dare continuativa vita al Centro di Studi vichiani,
in un momento di rigoglio degli interessi sulla materia, non mancò ov-
viamente di sollecitare, coinvolgere, lo studioso che, oltre ad essere pro-
tagonista indiscusso degli studi rinascimentali, si era affermato come
esploratore puntuale di tutta la cultura italiana di interesse filosofico, e
in quegli anni era fresco autore, si è visto, di ricognizioni e analisi prezio-
se per una ricostruzione in particolare della cultura meridionale entro la
quale si era formata la speculazione del grande napoletano
100
.
Garin seguì con partecipazione l’impresa dal suo nascere, in via pri-
vata salutandola augurevolmente e non facendo mancare il contributo
dei suoi suggerimenti, opportunamente riconosciuti da Piovani nelle pa-
gine di presentazione de
Il Centro di Studi vichiani
poste in apertura del
primo fascicolo di questo «Bollettino»
101
. E sul «Bollettino», nel quale si
99
Per qualche considerazione sul confronto tra Piovani e Garin in materia di storia
delle idee, con una difesa da parte di Piovani della «ricognizione dell’individuale»
estesa anche al rilievo di un qualche accento ‘sociologizzante’ negli scritti teorico-
metodologici gariniani sulla storia della filosofia degli anni ’50, mi sia consentito di
rinviare ancora a mie pagine: segnatamente al saggio
La «tensione all’universale» nel
pensiero. Storia del pensiero filosofico e storia delle idee in Piovani
, in «Archivio di sto-
ria della cultura» XIV (2001), pp. 117-157, poi nel volume
Storia ed eredità della
coscienza storica moderna. Tra origini dello storicismo e riflessione sulla conoscenza sto-
rica nel secondo Novecento
, Napoli, 2007, in partic. pp. 108 sgg.
100
Si deve ricordare che Piovani, sul finire degli anni ’60 – oltre a chiamare Garin
a collaborare nel modo più autorevole al «Bollettino» e a intervenire, si è visto, nella
collana dei «Quaderni vichiani» – volle che fosse riproposto, nella bella collana che si
inaugurava presso gli editori Guida, «Gli Opuscoli», un dotto e assai efficace testo di
Garin sulla
Giustizia
che era apparso nel 1957 sulla «Revue Internationale de Philo-
sophie»:
La giustizia
, Napoli, 1968. Il volumetto è stato ripubblicato nel 2003, tra
l’altro con una
Postfazione
di Tessitore che riconduce quella scelta di Piovani ad un
comune sentire, consentaneo ed inquieto, i «valori del moderno», che in quello scritto
erano riaffermati nella indispensabile «consapevolezza dei problemi e della crisi del
moderno» (F. T
ESSITORE
,
Una nota su ‘La giustizia’ di Eugenio Garin
, in I
D
.,
Altri con-
tributi alla storia e alla teoria dello storicismo
, Roma, 2007, p. 424; volume nel quale è
stata ripubblicata quella
Postfazione
).
101
«Mi rallegro per Vico e vi faccio gli auguri migliori, a Lei e a Tessitore»,
scriveva Garin in una lettera del febbraio 1970. E poco dopo aggiungeva, sulla scorta
dei suoi più sentiti interessi di ricerca storico-culturali: «mi raccomando molto le
ricerche a tappeto per ‘ambienti’ precisi: il Veneto, la Toscana ecc. Penso che verreb-
bero fuori utilissimi contributi, e non solo per la storia della fortuna di Vico». Altre
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