FABRIZIO LOMONACO
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fondamentale dei
Saggi politici
, al punto che nell’ultimo capitolo del
Saggio III
della seconda edizione si possono ritrovare le stesse conclu-
sive osservazioni, collocate, nel 1785, nel corrispondente capitolo del-
l’
Appendice
al
Saggio III
:
Sia ormai la storia una filosofia, cioè la scienza della natura e delle diverse
modificazioni dell’uomo; e la filosofia una storia, cioè la considerazione del-
l’anzidette varie fasi dell’umanità. Non meriti il nostro rispetto il volgare
raccoglitor de’ fatti; e il filosofo, che ragioni senza fatti e senza storia, rimirisi
pure come un delirante fabbro di vane chimere (ivi, p. 251).
Dove un interessante e non neutrale intervento sostituiva all’originaria
indicazione degli
accidenti
(
Sp1
, p. 22) il riferimento alle
diverse modifica-
zioni
. Anche in proposito Pagano poteva trarre ispirazione dalla filosofia
«tutta cose» di genovesiana memoria e condividere del
Discorso sopra il
vero fine delle lettere e delle scienze
(1754) l’appello al modello platonico e
non metafisico di una saggezza operativa, ignara di quel «bell’ozio di oc-
cuparsi nella sola speculazione delle vane e chimeriche idee»
7
. Ed era que-
sta ripresa della filosofia antica aggiornata dalla sapienza civile genovesia-
na che avvalora anche l’assimilazione della lezione di Vico, se è vero, come
acutamente notato da Solari, che «vichianismo significa nel Pagano plato-
nismo»
8
. La componente classico-umanistica della sua formazione e l’inte-
resse per il moderno metodo scientifico confortavano l’originale ma non
illegittima convergenza. Il Vico di Pagano, alleato di Platone, era il filoso-
fo non metafisico della vita civile e della scienza dell’uomo sociale, il teo-
rico delle leggi dell’umano
incivilimento
che aveva contrapposto ai «filo-
sofi monastici o solitari» i «filosofi politici, e principalmente i platonici»
(
Sn44
, lib. I, sez. II, 5, p. 496). Che Vico e il vichismo non siano nei
Saggi
politici
un’astratta e convenzionale etichetta di riferimento, ma la cifra
della moderna concezione storica accolta dall’ autore, lo testimoniano, in-
nanzitutto, i giudizi espressi nel
Saggio I
per lodare
questo valentuomo, […] il primo (fu) a tentare tal nuovo e sconosciuto
sentiero di recare la filosofia nella storia. Tucidide, Tacito, Macchiavelli
l’aveano prima di lui filosofando scritta: ma niuno avea della storia formata
una filosofia (
Sp1
, p. 11).
7
A. G
ENOVESI
,
Discorso sopra il vero fine delle lettere e delle scienze
, in I
D
.,
Scritti
economici
, a cura di M. L. Perna, Napoli, 1984, vol. I, pp. 13, 14-15.
8
S
OLARI
,
op. cit.
, p. 191.
1...,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73 75,76,77,78,79,80,81,82,83,84,...484