E ancora, trattando della sede dell’
animus
, Vico ripete, ponendo in
risalto la centralità dell’origine anche ‘affettiva’ della nostra conoscenza:
Credevano [gli antichi] che nel cuore risiedesse il principio dell’anima, ossia
della vita, e sempre in esso il principio dell’animo, ossia della ragione? O per-
ché, dal momento che sapiente è colui che pensa il vero e vuole il giusto, col-
locarono l’animo negli affetti e la mente nell’animo […]? […]. E così gli anti-
chi devono aver creduto che la mente dipendesse dall’animo perché il pensie-
ro cambia a seconda del diverso stato d’animo: tanto che rispetto agli stessi
oggetti ciascuno pensa in modo diverso. Per riflettere sulla verità con maggio-
re sicurezza direi quasi che occorra liberarsi dalle passioni più che dai pregiu-
dizi; di questi, infatti, non puoi mai liberarti se permane la passione. Invece,
spenta la passione, si solleva dalle cose la maschera che avevamo loro imposto
e così le cose stesse si mostrano per quello che sono
64
.
Cogito
e coscienza, lungo il filo di una fitta quanto sottile polemica,
hanno ormai subìto, come si vede, un processo di complessiva ridefini-
zione che, da una loro iniziale e mai smentita inadeguatezza, ha consen-
tito di rileggerne i contorni nell’ambito di una nuova prospettiva che,
proprio a partire da tali presupposti, troverà, in una originale rielabo-
razione del concetto di ‘facoltà conoscitiva’, i germi stesso del nostro
sapere.
9. «Facultà
dell’animo
»
65
, infatti, sono da Vico definiti il senso, la me-
moria, la fantasia e l’ingegno, ai quali si riducono, in ultima istanza, i
principi fondamentali della nostra attitudine conoscitiva. «La parola
facultas
», è scritto all’inizio del cap. VII del
De antiquissima
,
equivale in qualche modo a
faculitas
, da cui poi
facilitas
: nel senso di una capa-
cità di fare spedita quanto pronta. Pertanto è quella facilità per la quale una
virtù si traduce in atto. L’anima è la virtù, la visione l’atto, il senso della vista
la facoltà
66
.
La nozione di
facultas
, in questo contesto, risponde a quel carattere
‘operativo’ della conoscenza che si manifesta in Vico attraverso la teo-
LA ‘NATURA INTEGRALE’ DELL’UOMO
109
64
Ivi, pp. 104-105.
65
Risp. I
, p. 138, corsivo mio.
66
De ant
., p. 113.
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