Nelle
Linee di una filosofia del diritto
(1958) le nuove aperture al-
l’«istanza storicistica» sostenevano l’analitica ricostruzione storica del-
l’esperienza speculativa moderna quale ininterrotta vicenda di opposi-
zioni polemiche tra rivendicazioni particolaristiche e reazioni universa-
listiche. In tale orizzonte i brevi ma acuti cenni dedicati a Vico e a
Leibniz, vicini nello «sforzo di dare un nuovo fondamento all’indivi-
duale» ed in grado di rappresentare due voci emblematiche di quelle
polemiche, anticipavano le riflessioni sul pensiero filosofico meridiona-
le a proposito della scoperta del valore della moderna
individualità
in
quell’«intimità che sappia trovare la base universale del suo essere indi-
viduale»
5
. Inoltre, al processo di individuazione storica dell’
universale
si richiamava il fondamentale interesse di Vico per i temi dell’
azione
e
dell’
ordine,
secondo le premesse e gli esiti di quella
ex legislatione phi-
losophia
che aveva dato il titolo ad un noto saggio del 1960. In esso il
ripensamento della lezione vichiana e del complicato rapporto tra
idea-
lità
e
storicità
, nato dagli sviluppi della riflessione sulla «normatività» e
dal definitivo abbandono dei residui di «ontologismo», si concentrava
sull’avvertita consapevolezza della «storicità dell’universale»
6
.
Ma chi dell’impegno teorico e storiografico del Piovani su Vico
volesse trarre conferma nelle prove mature e, in particolare, in quelle
immediatamente precedenti l’istituzione del «Bollettino», non dovreb-
be trascurare le pagine veramente fondamentali del 1965 su
Filosofia e
storia delle idee,
testimonianza di una vera e propria riflessione sul lavo-
ro svolto come storico della filosofia. A quest’opera è, infatti, da riferi-
re la scelta metodologica di abbandonare la tradizionale opposizione
tra storia dei
fatti
e storia delle
idee
, tra «storia politica» e «storia filo-
sofica» cui si opponeva, più in generale, l’esigenza di una nuova storia
della filosofia, assistita da «tensioni ideali», fatta di pensieri effettiva-
mente pensati
nella
storia, irriducibile, perciò, a puri
concetti
o
sistemi
.
In tale contesto non era irrilevante che l’orientamento rappresentativo
della moderna
storia delle idee
venisse riconosciuto in un «comun
denominatore ‘vichiano’», simbolo della predisposizione a verificare
«le ‘dottrine’ nell’opera storica di cui siano state capaci, onde le idee
I QUARANT’ANNI DEL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
13
5
P. P
IOVANI
,
Il pensiero filosofico meridionale tra la nuova scienza e la «Scienza
nuova»
(1959), poi in I
D
.,
La filosofia nuova di Vico
, a cura di F. Tessitore, Napoli, 1990,
pp. 18-19, 21, 29, 35, 39-40.
6
I
D
.,
Ex legislatione philosophia
(1960), poi in
La filosofia del diritto come scienza
filosofica
, cit., pp. 255, 228.
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