P
IERRE
G
IRARD
,
Giambattista Vico. Rationalité et politique. Une lecture de la
Scienza nuova
,
Paris, Presses de l’Université Paris-Sorbonne, 2008, pp. 417.
Esce in Francia (e la cosa non stupisce affatto, considerata l’attenzione e la
dedizione dei non pochi studiosi francesi da sempre impegnati nello studio
filologico e filosofico dell’opera vichiana) un volume importante dedicato a
Vico. Utilizzando una lente d’ ingrandimento centrata sulla fondatività creatri-
ce del concetto di
ragione
rispetto al tema della
comunità,
il lavoro si ferma in
particolare sull’analisi della
Scienza nuova
. In questo senso è da leggere il sot-
totitolo
Rationalité et politique
, al quale si accede agevolmente anche attraver-
so la scelta di dividere il lavoro in due grossi blocchi concettuali: da una parte
e in primo luogo le «metamorfosi della ragione», dall’altra il rapporto tra
comunità e politica analizzato nelle sue condizioni di possibilità e/o di limita-
tezza della filosofia pratica.
Pierre Girard è da sempre un lettore e uno studioso molto fine dell’opera
vichiana, impegnato da anni su questi temi, sui quali ha già dato brillanti
prove, cimentandosi anche spesso, sulle orme di Alain Pons, nella ricostruzio-
ne di studi e concetti vichiani all’interno della tradizione francese; in ogni caso,
questo libro rappresenta di certo la tappa più matura e importante del suo per-
corso. Rigore filologico e acume storiografico vengono affiancati da un raffi-
nato gusto letterario, che riesce a trovare non poco spazio all’interno del volu-
me, in maniera originale e seducente. Il concetto di
ragione
viene utilizzato con
convinzione come punto nevralgico della struttura teorica della
Scienza nuova
e questa tematizzazione si accompagna al rifiuto di leggere il
De antiquissima
come una tappa evolutiva anziché quale momento isolato della filosofia vichia-
na. Nella ricostruzione dell’ itinerario vichiano che, secondo l’A., rende possi-
bile coniugare
ragione
e
ragione pratica,
meglio e più adeguatamente rispondo-
no il
De ratione
e il
De mente heroica
. Il presupposto dunque di questa lettu-
ra della
Scienza nuova
– e non è cosa scontata – è che il
De antiquissima
costi-
tuisca «plus une curiosité» che una tappa nell’elaborazione di un’idea di scien-
za nuova. Tesi rafforzata dall’idea che il
corpus
delle opere vichiane sia costi-
tuito da due gruppi di opere, quelle di tipo pedagogico-filosofico e quelle che
costituiscono il percorso della
Scienza nuova
. Le prime confluiscono adegua-
tamente nell’opera maggiore, a differenza quindi del
Liber metaphysicus
, che
non può in nessun modo essere considerato un lavoro preparatorio.
Il volume si compone di due corpose parti, la prima dedicata al concetto
di
ragione
e alle sue metamorfosi, laddove la seconda parte accoglie un’analisi
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