dell’idea di
ragione pratica.
Naturalmente nella prima il confronto con
Descartes è predominante, corroborato anche dai molti anni dall’A. spesi sul-
l’argomento, mentre nella seconda l’intreccio con il concetto di
comunità
rap-
presenta l’argomento portante. Tenendo costantemente insieme i temi di
scienza e politica, Girard lavora alla luce della convinzione che «le problème
de Vico consiste à tenter de penser en méme temps deux plans hétérogènes:
d’une part, celui de la science, qu’il comprend dans son sens le plus fort, le
plus rigoreux, et d’autre part celui de la communauté qui introduit la liberté
humaine, tojours incertaine, le conflit et la contingence politique» (p. 35). Il
tema della ragione viene affrontato nel suo legame forte con il diritto e man-
tiene sempre una valenza politico-giuridica, così che la prospettiva epistemo-
logica si trovi sempre accompagnata dalla prospettiva politico-sociale. In que-
sto modo il tema della comunità rappresenta insieme occasione e causa dello
sviluppo storico della ragione, perché «pour Vico les conditions de possibilité
de la communauté et celles de la raison sont le mêmes» (p. 61). Così, rifiutan-
do decisamente l’utilizzo della definizione di «scienza dell’ immaginazione» –
come Verene volle definire l’assetto teorico vichiano sulla Ragione – il rappor-
to tra
ratio
e
imaginatio
viene affrontato sostanzialmente con il confronto con
Descartes e con la proposta forte di un nuovo schema di razionalità. Bene evi-
denziata nella negazione vichiana di ogni tipo di proposta di empatia, da parte
dell’immaginazione, con il mondo primitivo dei primi uomini. Utile a raffor-
zare la tesi che Vico parta «de la raison pour revenir vers la raison» (p. 128),
bene articolata anche dalla particolare attenzione che viene da Girard dedica-
ta ai tempi pedagogici e più specificamente legati all’infanzia.
Infanzia degli uomini e infanzia delle nazioni: l’educazione dei giovani
diviene tema fondamentale perché i giovani costituiscono un terreno privile-
giato per cogliere scientificamente l’operatività della ragione: «Vico transfor-
me l’enfant en un laboratoire vivant, en un prisme permettant de revenir dans
la saggesse primitive, c’est-à-dire, une survivance de la mentalité des premiers
hommes, qui aide à dissiper les brumes de nos natures trop subtiles» (p. 100).
Educazione che permette una vera e propria sintesi politica tra i due concetti
di
ragione
e
comunità
, come l’A. avrà modo di spiegare nel corso del volume.
Il passaggio da sensazione a riflessione, che i giovani rendono esplicito e
dinamico, rende metaforicamente visibile il passaggio a una natura e una
forma nuova, efficacemente sintetizzato dall’uso vichiano del verbo «spoglia-
re». Verbo di apparentemente scarsa consistenza teorica, descrive il tragitto
epocale dalla bestialità all’umanità, ma insieme anche il cammino a ritroso,
quello che parte dall’abbandono della veste razionale per arrivare a compren-
dere la mentalità primitiva. Basti pensare alle splendide pagine dell’
Idea
dell’Opera
presenti nella
Scienza nuova
del 1730 nelle quali Vico invita il letto-
RECENSIONI
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