tono colloquiale e affettuoso, ricorda gli studi su Spinoza fatti da Cristofolini,
a partire dall’intervento
Spinoza e la gioia
tenuto nel 1982 al Convegno inter-
nazionale
Spinoza nel 350° anniversario della nascita
, dove emergono – insie-
me ad una feconda lettura dell’
Etica
– spunti illuminanti circa la questione
della ‘continuità e tensione’ di alcuni tratti del pensiero spinoziano rispetto al
cartesianesimo.
A L’Aquila nel 1987, rammenta poi Bostrenghi, Cristofolini partecipando
alle giornate di studio sul
Breve trattato
decise di dare vita insieme ad Emilia
Giancotti e Filippo Mignini all’Associazione Italiana degli Amici di Spinoza –
di fatto poi fondata nel 1989 e da lui presieduta a partire dal 2000 – con fina-
lità di promuovere iniziative divulgative e scientifiche sul pensiero di Spinoza
e la storia della sua fortuna.
Di qui segue poi il ricordo dei tanti simposi ed incontri – a Cortona, Urbi-
no, Macerata, Pisa, Napoli, Roma – che hanno visto Cristofolini sempre impe-
gnato con grande entusiasmo a fondare le basi per un dialogo costruttivo con
colleghi ma pure con giovani studiosi su temi importanti del pensiero etico-
politico di Spinoza, come ad esempio quello sull’uomo libero, al quale egli ha
voluto dedicare nell’ottobre del 2007 a Napoli il seminario annuale dell’Asso-
ciazione.
Fenomenologia dell’anima: le qualità dell’esperienza nella polemica di
Rudolph Hermann Lotze con l’idealismo e con il realismo
(pp. 23-28) è invece
il titolo del saggio di Beatrice Centi, la quale, a differenza di Battistini e Bo-
strenghi, non si affida ai ricordi personali in questo omaggio a Paolo Cristofo-
lini, preferendo ripercorrere la storia della polemica di Lotze nei confronti del-
l’idealismo hegeliano e dell’herbartismo.
Tale polemica si dipana attraverso il saggio
Seele und Seelenleben
pubbli-
cato nel 1846. In esso Lotze, medico e filosofo, i cui scritti sono ancora oggi
particolarmente apprezzati negli Stati Uniti, lega indissolubilmente fisiologia,
psicologia, medicina e filosofia, affrontando problematiche ancora oggi fonda-
mentali, tra cui quella del rapporto tra cervello, mente, coscienza e autoco-
scienza e della loro unità. La ricerca di Lotze è volta, infatti, a scandagliare la
continuità tra fenomeni corporei e fenomeni psicologici e spirituali, nel suo
pensiero infatti «il ripensamento del concetto di anima si inscrive […] nel più
generale ripensamento dei concetti di reale e ideale e nella conclusione di
identificare la realtà con la forma della sua esistenza, con il modo di esserci di
un contenuto» (p. 27).
Segue a questo di Centi il contributo di Claudio Cesa:
Hegel ispiratore di
Goethe?
(pp. 29-32). L’A. ricorda in esso l’amicizia, nata durante gli anni tra-
scorsi a Jena, che legò Goethe ad Hegel, e lo fa attraverso la comparazione di
RECENSIONI
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