Salomone come di filosofi, sebbene neghi altrove agli ebrei la facoltà di essere
filosofi, giunge alla conclusione che il pensatore olandese ricorre a Salomone
per attestare la concezione comune di giustizia. Queste riflessioni consentono
inoltre all’A. di ragionare sul rapporto, entro il sistema filosofico spinoziano,
tra filosofia e matematica.
Fa seguito al saggio di Moreau quello di Vittorio Morfino, il cui titolo è
Ancora sul vuoto. Tra Pascal e Spinoza
(pp. 133-141). Morfino prende le mosse
dall’intervento presentato da Pierre Macherey al più volte citato convegno
urbinate del 1982 su
Spinoza nel 350° anniversario della nascita
, intervento che
intendeva fare emergere gli
enjeux
della relazione tra Pascal e Spinoza pren-
dendo spunto dalla questione del vuoto.
Macherey metteva bene in luce che mentre in Pascal è la definizione stes-
sa di vuoto a costituire la condizione di pensabilità della sperimentazione,
visto che il vuoto assume per lui la funzione di disarticolare la geometria e la
fisica, e dunque di creare il luogo teorico di una fisica sperimentale intesa in
senso moderno, in Spinoza si determina la negazione del vuoto, data anche dal
fatto che non c’è posto entro la sua speculazione per una fisica vera e propria.
Ora alla domanda posta da Macherey se Pascal e Spinoza condividano o
meno una nuova visione del mondo che chiude i conti con quella precedente
che si fonda sulla matematizzazione della natura, Morfino risponde afferman-
do che il punto centrale di tale questione va posto sul fatto che Spinoza non fa
riferimento al modulo di razionalità galileiano, ma ad una razionalità storico-
politica, che è poi quella di Machiavelli. Al centro di questa visione – afferma
Morfino – «troveremo il concetto di
occasione
, vera chiave di volta per legge-
re in modo corretto il concetto di causalità immanente oltre ogni tentazione
meccanicista o espressiva. Il vuoto del laboratorio, il vuoto della serie causale
di cui la matematizzazione permette la previsione, il vuoto della distanza tra
Dio e il mondo che fonde la trascendenza delle leggi naturali non hanno luogo
in Spinoza» (p. 141).
Molto suggestivo è poi il saggio che fa seguito a questo di Morfino, e cioè
quello di Susanna Nicchiarelli,
Un’ora sola ti vorrei… per dirti quello che non
sai. La saggezza e il cinema
(pp. 143-147), dove l’A. ricorda una delle più
importanti lezioni apprese da Paolo Cristofolini, ovvero quella che la filosofia
è sempre strettamente connessa all’esistenza umana, per cui anche nei pensa-
tori a noi apparentemente più lontani possiamo cogliere strumenti utili per
vivere più serenamente e quindi più felicemente.
Prendendo le mosse da un contributo di Cristofolini, a lei particolarmente
caro, sull’esercizio libero della facoltà di immaginare, così come essa è intesa
da Spinoza, nel processo di elaborazione di un lutto (
La sagesse de Spinoza e le
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