cioè, a esaminare i molteplici aspetti della sua filosofia, a documentar-
ne non più la sterile immagine (neo-idealistica) di
solitario precursore
,
ma una vera e propria
Resurrection
, come annunciato da Giorgio
Tagliacozzo, fondatore, nel 1974, a New York dell’Institute for Vico
Studies, nonché infaticabile organizzatore di convegni e curatore di po-
derosi volumi collettanei
12
. Il «Bollettino», oltre a pubblicare una nota-
recensione alla prima iniziativa editoriale del 1969 (gli Atti di
Giambattista Vico: An International Symposium
) che forniva «l’intera
misura dell’attuale interessamento internazionale al pensiero di Vico»,
informava sulla preparazione di un secondo convegno internazionale
dedicato a
Giambattista Vico’s Science of Humanity
, teso ad «affrontare
il pensiero vichiano più intensivamente dal suo interno»
13
. Ma la con-
divisibile propensione a un’indagine che, liberata dai vincoli delle ese-
gesi tradizionale, riproponeva la questione della collocazione storica
della filosofia di Vico, non ha oscurato il disagio teorico e storiografico
della scuola napoletana verso quegli studi, meno preoccupati di indagi-
ni e verifiche filologiche o di analisi storiche. Essi hanno guardato pre-
valentemente allo «sviluppo di nuove idee e di nuove prospettive nello
spirito del suo pensiero» che non è quello di un
precursore
, ma di un
pioniere
con il quale «ci si deve continuamente confrontare, in quanto
detentore di una visione originale»
14
.
È al 1978 e al grande Convegno su
Vico e Venezia
che risale un più
ampio confronto critico del «Bollettino» con il
Vico atlantico
. La parte-
FABRIZIO LOMONACO
16
12
Per le origini e gli sviluppi delle tesi di Tagliacozzo si veda la sua raccolta di scrit-
ti in
The Arbor Scientiae Reconceived and the History of Vico’s Resurrection
, Atlantic
Highlands, 1993. Di A. V
ERRI
è la recensione in questo «Bollettino» XXVI-XXVII
(1996-1997), pp. 273-276.
13
Cfr. P. P
IOVANI
,
Il Centro di Studi Vichiani
, cit., p. 7 e [I
D
.], in «Notiziario», in
questo «Bollettino» I (1971), p. 258. Cfr. G. B
ARTOLOMEI
,
Le accoglienze al primo
«International Symposium» su Vico
, ivi III (1973), pp. 202-211.
14
Così Vico diventa il rimedio alle tendenze scientistiche e logicistiche della cultu-
ra angloamericana di metà Novecento e, insieme, una fonte da privilegiare per incre-
mentare quell’esigenza di unificazione e interdisciplinarietà del sapere, espressa dal
Tagliacozzo nella ben nota metafora organicistica del
Tree of Knowledge
. È quanto si
legge nell’
Introduzione
agli Atti del Convegno del 1976 su
Vico and Contemporary
Thought
che, a differenza delle precedenti iniziative, ha accolto solo testi di studiosi di
area angloamericana, esperti nei settori più diversi delle scienze umane, dalla filosofia
alla psicologia, dalla sociologia alla psichiatria, dall’antropologia all’estetica, dalla storia
alla linguistica (cfr. G. T
AGLIACOZZO
,
Introductory Remarks
, in
Vico and Contemporary
Thought
, «Social Research» XLIII, 1976, 3, pp. 391, 397).
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